Il Genoa, una delle squadre più antiche e gloriose del calcio italiano, celebra un secolo di storia da quando per la prima volta ha indossato lo scudetto tricolore sulle sue maglie. Questo simbolo di vittoria e orgoglio, che oggi adorna le divise di ogni campione della Serie A, ha avuto origine proprio con il Grifone nella stagione 1924-25.
Un’epoca di trionfi e innovazioni
Nel cuore degli anni ’20, il Genoa non era solo una squadra di calcio, ma un simbolo di innovazione e successo. Sotto la guida dell’elegante allenatore inglese William Thomas Garbutt, il club genovese ha introdotto il concetto di ‘Open Game’, rivoluzionando il modo di giocare e di pensare il calcio. Garbutt, con il suo stipendio di 2500 lire all’anno, una cifra considerevole per l’epoca, ha saputo trasformare il Genoa in una macchina da vittoria.
La squadra, capitanata dal leggendario Renzo De Vecchi, soprannominato il ‘Figlio di Dio’, ha saputo conquistare il cuore dei tifosi. De Vecchi, passato dal Milan al Genoa per tre marenghi d’oro e un posto da fattorino presso la Banca Nazionale di Genova, è stato il primo vero colpo di mercato del calcio italiano.
Il campionato del 1924-25: tra gloria e controversie
La stagione 1924-25 è stata una delle più tumultuose e memorabili nella storia del calcio italiano. Il Genoa, con il suo stadio da oltre 20mila spettatori, ha affrontato il Bologna in una serie di cinque finali della Lega Nord, caratterizzate da risse, invasioni di campo e decisioni influenzate dal regime fascista. Nonostante le controversie, il Genoa ha saputo mantenere alta la bandiera del calcio italiano, indossando con orgoglio la divisa con lo scudetto, definita ‘a ciù bella’ dai genovesi.