Miretti, dopo Genoa, al bivio Juve: Napoli osserva

Blengino, primo mister di Miretti: “Bene al Genoa, Juve scelta giusta”

Miretti torna alla Juventus dopo il prestito al Genoa. Il suo primo allenatore, Blengino, svela come l’esperienza in rossoblù lo abbia forgiato, rendendolo pronto per un ruolo da protagonista in bianconero.

Il calciomercato estivo è un crocevia di destini e opportunità, e per il Genoa, sebbene non si tratti di un’operazione in entrata o uscita diretta, il ritorno di Fabio Miretti alla Juventus dopo il prestito in rossoblù rappresenta un capitolo significativo. Il giovane centrocampista, che ha vestito la maglia del Grifone nella stagione trascorsa, rientra alla base bianconera con un bagaglio d’esperienza notevolmente arricchito, frutto proprio del suo periodo trascorso in Liguria. La sua permanenza a Torino è stata confermata, ma il suo percorso di crescita è indissolubilmente legato all’ambiente genoano, che gli ha permesso di maturare e affinare le sue qualità in un contesto di Serie A.

Il percorso di crescita al Genoa

L’esperienza di Fabio Miretti al Genoa si è rivelata fondamentale per la sua maturazione calcistica. Lontano dalle “coccole” che un giovane talento può ricevere nel proprio club d’origine, il centrocampista ha dovuto affrontare la dura realtà del calcio professionistico, sgomitando per conquistarsi un posto da titolare e dimostrare il proprio valore sul campo. Questo periodo in rossoblù non è stato solo un prestito, ma una vera e propria “palestra” dove Miretti ha potuto farsi le ossa, acquisendo quella forza e quella determinazione necessarie per competere ai massimi livelli. Il suo tempo trascorso con il Grifone gli ha fornito un bagaglio d’esperienza cruciale, permettendogli di tornare alla Juventus con una consapevolezza e una robustezza maggiori, elementi indispensabili per affrontare le sfide future. La sua capacità di adattarsi e di lottare per il proprio spazio è un chiaro segno della crescita avvenuta durante la sua permanenza a Genova.

Le parole del primo allenatore: “Torna col fuoco dentro”

Fabrizio Blengino, il primissimo allenatore di Fabio Miretti ai tempi del Cuneo, ha espresso grande soddisfazione a TuttoJuve.com per la decisione della società bianconera di trattenere il giovane centrocampista, sottolineando l’importanza di legami forti nel calcio moderno.  Blengino ha dichiarato: “La decisione di tenere Miretti mi fa enorme piacere, questo calcio troppo consumistico ha bisogno di legami forti e lui è un uomo della società. È una cosa bellissima, anche un po’ amarcord per certi versi. Per me può trovare più spazio qui che a Napoli”. Riguardo al suo periodo al Genoa, Blengino ha aggiunto: “Al Genoa si è fatto le ossa, non era più coccolato e quindi ha dovuto sgomitare per farsi spazio tra i titolari. Quello gli ha dato una forza in più per tornare alla Juve nel migliore dei modi, ovviamente con un bagaglio d’esperienza più importante. Tornerà col fuoco dentro. È stato importante per crescere e per giocare di più“. Queste parole evidenziano come l’esperienza in Liguria sia stata determinante per forgiare il carattere e le capacità del giocatore.

Il futuro di Miretti e il paragone con Marchisio

Il futuro di Fabio Miretti alla Juventus si prospetta ricco di opportunità, e le sue caratteristiche di centrocampista “tuttofare” lo rendono un elemento versatile per il tecnico. Fabrizio Blengino ha ipotizzato diversi ruoli per lui: “Può giocare nei due di centrocampo, come fatto nelle partite amichevoli, o come mezz’ala se Tudor dovesse giocare a tre. Può essere un’ottima soluzione anche impiegarlo come falso trequartista dietro la punta, è un calciatore molto rapido e in possesso di un gran tiro”. L’agente di Miretti, Branchini, ha inoltre suggerito che il percorso del suo assistito potrebbe ricalcare quello di illustri predecessori bianconeri, come Claudio Marchisio, che dopo un prestito è tornato a imporsi in prima squadra. Blengino ha commentato: “Glielo auguro di cuore, anche perché Marchisio resta uno degli idoli della Juve del mio tempo e della Nazionale. Le caratteristiche sono quelle, visto che è un centrocampista tuttofare, e i presupposti sono questi, ma poi dipenderà dalle scelte del mister e anche da un po’ di fortuna che nella vita calcistica ci vuole sempre”.