La città di Genova si stringe nel ricordo di Fabrizio Pianetti, una figura che ha saputo incarnare lo spirito più autentico del capoluogo ligure. La sua scomparsa a soli 57 anni lascia un vuoto profondo, ma anche un’eredità di sorrisi, passione e un’incrollabile fede, sia sportiva che personale. Un uomo che ha attraversato e unito mondi diversi, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto.
Un’anima poliedrica tra movida e imprenditoria
Fabrizio Pianetti era molto più di un semplice tifoso del Genoa. Negli anni d’oro della vita notturna genovese, era un punto di riferimento, un vero e proprio “re” della pista da ballo, capace di trasmettere energia e allegria. La sua intraprendenza lo ha poi portato nel mondo del commercio con l’apertura de La Casa del Bottone. Ma la sua passione per il Grifone non si è mai spenta, anzi, ha trovato una nuova espressione in “Questione di Feeling”, un locale interamente dedicato al Genoa, dove vendeva oggetti esclusivi nati da un marchio da lui stesso registrato, poi adottato anche dalla società per le maglie ufficiali.
Il sorriso, la fede e l’amore per il Genoa
Carismatico e di una semplicità disarmante, Pianetti era noto per la sua disponibilità e per il suo sorriso, che non ha mai perso nemmeno di fronte alla malattia. Il suo messaggio era un invito a godere della vita con gentilezza e allegria, un bene prezioso da custodire. Oltre alla sua devozione per il Genoa, Fabrizio era un cattolico convinto, presenza costante nella parrocchia di Santa Zita. La sua figura ha rappresentato un ponte tra la movida, lo sport, il commercio e la fede, mantenendo sempre la stessa umiltà e una passione contagiosa. Lascia la moglie Pamela e il figlio Rodolfo, che adorava.