Euro 2032, via agli incontri con le città italiane ospitanti: c’è Genova

Genova si prepara per EURO 2032: il 18 luglio, Comune, Genoa CFC e Sampdoria incontrano la UEFA per definire la candidatura. Un’opportunità unica per ammodernare lo stadio e portare il grande calcio in città.

Il sogno di ospitare Euro 2032 sta prendendo forma, e l’Italia, insieme alla Turchia, si prepara a essere protagonista di questo prestigioso torneo continentale. Un progetto ambizioso che coinvolge l’intera nazione, con diverse città che ambiscono a diventare sedi chiave della manifestazione. Tra queste, Genova si sta preparando a giocare un ruolo di primo piano, con un impegno concreto per portare il grande calcio internazionale nel cuore della Liguria.

Il Grifone e la corsa a Euro 2032

La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha intensificato le proprie attività per il progetto Euro  2032, avviando una serie di incontri cruciali. Queste discussioni coinvolgono i rappresentanti dei Comuni, i proprietari e i gestori degli impianti, oltre ai club di riferimento delle città candidate. Per Genova, un appuntamento fondamentale è fissato per il 18 luglio. In quella data, il Comune di Genova, il Genoa e la Sampdoria si siederanno al tavolo con i delegati della Uefa , tra cui Michele Uva, in qualità di delegato ufficiale per il comitato organizzatore italiano, per definire i dettagli della candidatura.

Obiettivi e scadenze per la città

L’obiettivo primario di questi incontri è strategico: supportare al meglio le fasi di sviluppo della candidatura e assicurare che ogni città sia pronta per le scadenze imposte dalla Uefa. Entro ottobre 2026, infatti, è prevista la scelta dei cinque stadi italiani che ospiteranno le gare. Per raggiungere questo traguardo, è essenziale presentare i migliori progetti infrastrutturali, che dovranno essere già approvati, finanziati e cantierabili entro marzo 2027. Il lavoro di stretto coordinamento tra la FIGC e i responsabili dei programmi delle città è volto a stimolare e favorire la migliore definizione dei processi di ammodernamento o di nuova costruzione degli impianti di rispettivo interesse.