Mancini: "Retegui migliorato tantissimo fra Genoa e Atalanta"
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Mancini: “Retegui migliorato tantissimo fra Genoa e Atalanta”

Roberto Mancini al Festival dello Sport di Trento ha analizzato le sue scelte da CT, evidenziando la crescita di Retegui al Genoa e Atalanta, la valorizzazione dei giovani talenti come Zaniolo e Pafundi, e il potenziale inespresso di Balotelli.

Roberto Mancini, ex commissario tecnico della Nazionale italiana, ha condiviso le sue riflessioni e i retroscena sulle convocazioni più significative della sua carriera durante il Festival dello Sport di Trento. L’evento è stato l’occasione per l’allenatore di ripercorrere scelte audaci e valutazioni su talenti emergenti e affermati, offrendo spunti interessanti sul percorso di crescita di alcuni calciatori, tra cui l’attaccante Mateo Retegui, il cui sviluppo è stato attentamente monitorato anche durante la sua esperienza al Genoa.

L’evoluzione di Retegui tra Genoa e Atalanta

Roberto Mancini ha espresso il suo apprezzamento per il percorso di crescita di Mateo Retegui, un attaccante che ha saputo distinguersi nel panorama calcistico italiano. L’ex selezionatore azzurro ha rivelato come l’attenzione verso il giocatore sia nata da osservazioni mirate, notando in lui qualità intrinseche che andavano oltre le prestazioni eclatanti. “Mi era saltato all’occhio non perché facesse cose eccezionali, ma perché in Italia aveva belle intuizioni, movimenti da attaccante vero, così cominciammo a seguirlo con attenzione per poi convocarlo. Sono felice perché fra Genoa ed Atalanta è migliorato tantissimo”, ha dichiarato Mancini.

La scommessa sui giovani talenti: da Zaniolo a Pafundi

Nel corso del suo intervento, Mancini ha anche toccato il tema della valorizzazione dei giovani, un aspetto che ha caratterizzato la sua gestione della Nazionale. Ha ricordato la convocazione di Nicolò Zaniolo, un talento che aveva già notato nelle categorie giovanili, in particolare nell’Under 19, dove si era distinto tra giocatori come Sandro Tonali e Gianluca Scamacca. La sua visione era che Zaniolo avesse il potenziale per diventare un calciatore di spicco. Un altro caso emblematico è stato quello di Simone Pafundi, la cui chiamata è stata definita come una mossa audace, volta a stimolare il dibattito sull’impiego dei giovani nel calcio di alto livello. Mancini ha evidenziato il mistero che circonda il mancato impiego in Serie A di un giocatore così promettente, capace di brillare nel Mondiale Under 20 a soli diciotto anni, dimostrando un talento cristallino e una notevole maturità nonostante la giovane età.

Il potenziale inespresso di Mario Balotelli

Un altro argomento affrontato da Roberto Mancini ha riguardato la carriera di Mario Balotelli, un calciatore dal talento indiscusso ma dal percorso altalenante. Mancini ha descritto Balotelli come un “bravissimo ragazzo”, pur riconoscendo che il suo potenziale non è stato pienamente espresso. Nonostante i successi ottenuti, tra cui vittorie con l’Inter e il Manchester City e un ruolo chiave nella finale dell’Europeo, Mancini ha espresso un velo di rammarico per ciò che Balotelli avrebbe potuto raggiungere. Ha sottolineato le sue doti tecniche, fisiche e la sua potenza, elementi che avrebbero potuto consacrarlo tra i più grandi attaccanti della sua generazione, suggerendo che, nonostante i traguardi raggiunti, avrebbe potuto fare ancora di più nella sua carriera.