La storia del calcio è costellata di leggende, ma poche incarnano la longevità e la passione come Kazuyoshi Miura. L’attaccante giapponese, un nome che risuona ancora tra i tifosi del Grifone, ha raggiunto un traguardo senza precedenti, celebrando la sua quarantesima stagione da professionista. Un’occasione che riporta alla mente il suo storico passaggio nel campionato italiano, un capitolo fondamentale anche per il Genoa.
La longevità di un’icona: 40 stagioni in campo
A 58 anni e 130 giorni, Miura ha marcato questo incredibile anniversario scendendo in campo per 45 minuti con l’Atletico Suzuka, nella quarta divisione giapponese, contro il Veertien Mie. Questo evento segue una precedente apparizione di 8 minuti il 15 giugno contro lo YSCC Yokohama, ma la scelta di una partenza da titolare in casa ha voluto sottolineare la straordinaria cifra tonda.
La motivazione inesauribile di Re Kazu
La sua determinazione è palpabile nelle sue parole. “Mi sento davvero fortunato e grato per aver raggiunto questo traguardo così raro per un atleta professionista”, ha dichiarato Miura, riflettendo sulla sua carriera. Ha poi aggiunto, con la consueta umiltà: “Credo di poter continuare a giocare, e la mia motivazione risiede nel lavorare sodo e dare il massimo per scendere in campo con i miei compagni. Mantenere la voglia di migliorare alla mia età è una sfida, ma è proprio questo che mi spinge avanti”.
Il Genoa e il pioniere asiatico in Serie A
Il legame di Miura con il calcio italiano è indissolubile, e in particolare con il Genoa. Fu proprio con la maglia rossoblù, nella stagione 1994-95, che il “Re Kazu” scrisse una pagina di storia, diventando il primo calciatore asiatico a calcare i campi della Serie A. Un’esperienza che, seppur breve, ha lasciato un segno indelebile, aprendo la strada a futuri talenti orientali nel massimo campionato italiano e consolidando il ruolo del Genoa come club pioniere.
Una carriera senza confini
La sua carriera lo ha visto vestire numerose maglie in giro per il mondo, da quella della Dinamo Zagabria a quelle di Sydney FC, Kyoto Sanga, Vissel Kobe e Yokohama FC. La sua sete di calcio lo ha portato, all’età di 55 anni, anche in Portogallo, con l’Oliveirense, dimostrando una passione che non conosce confini né età.