Genoa, l’ex ad Zarbano svela: “Milito tornò grazie a una sconfitta col Catania”

L’ex dirigente svela il retroscena del ritorno di Milito al Genoa: il Catania ebbe un ruolo chiave. Scopri come una sconfitta inaspettata innescò l’affare che cambiò la storia del Grifone.

Il ritorno di Diego Milito al Genoa nel 2008 è una di quelle storie che si tramandano tra i tifosi rossoblù come una leggenda. Un colpo di mercato che ha cambiato la storia recente del club, ma dietro al quale, come spesso accade, si celano aneddoti e retroscena inaspettati. A svelarne uno particolarmente curioso è Alessandro Zarbano, ex dirigente del Genoa e ora nuovo direttore generale del Catania, che in una recente conferenza stampa ha rivelato un dettaglio sorprendente sul ruolo del club etneo in quella trattativa.

Il Catania, involontario artefice del ritorno di Milito

Alessandro Zarbano, durante la sua presentazione come nuovo direttore generale del Catania, ha ripercorso alcuni momenti significativi della sua carriera al Genoa, soffermandosi in particolare sull’operazione che portò al ritorno di Diego Milito in rossoblù. In una sorta di ammissione, Zarbano ha dichiarato che il Catania ebbe un ruolo, seppur indiretto, nel concretizzarsi di quel trasferimento. “Il ‘merito’ di averlo riportato al Genoa è stato del Catania”, ha affermato Zarbano. Era la prima giornata del campionato 2008-2009, il 31 agosto, e il mercato chiudeva il giorno dopo. Il presidente Preziosi era molto attivo ed eravamo partiti con l’idea di un altro attaccante titolare (Ruben Olivera, ndr). Perdemmo 1-0 proprio a Catania, che in qualche modo era nel mio destino, e il presidente iniziò a dire di aver paura di retrocedere: si convinse di acquistare una punta e fece l’operazione Milito che ritornò dal Saragozza”.

Il lancio del contratto e l’intuizione di Zarbano

Zarbano ha ricordato l’episodio del lancio del contratto sopra la porta del box del Genoa, un gesto dettato dalla necessità di depositare i documenti in tempo utile. “Il lancio del contratto entrato nella storia. Un volo a planare che stravolse la stagione (e la storia recente) del Genoa. Operazione Diego Milito bis: storia di un affare che fece epoca e rivoluzionò il concetto di deposito contrattuale, ossia del momento in cui si perfeziona il trasferimento di un calciatore. In una mano i documenti, la parte non ancora depositata; nell’altra il cellulare con una telefonata in corso: il procuratore Pastorello trova la porta del box del Genoa chiusa. Come fare? La paternalità dell’intuizione del lancio del contratto sopra la porta proprio dell’ex dirigente, asserragliato nel box assieme a Fabrizio Preziosi. “I contratti non li possiamo più tirare perché ora si fa tutto telematico” spiega Zarbano, neo dg del Catania, durante la sua conferenza stampa di presentazione”.

Zarbano e il vivaio del Genoa

Oltre al ritorno di Milito, Zarbano ha parlato anche del suo impegno nel settore giovanile del Genoa: “Nella mia ultima esperienza me ne sono occupato parecchio”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di investire sui giovani talenti per costruire un futuro solido per il club. Il vivaio rossoblù ha sempre rappresentato un serbatoio importante per la prima squadra, e l’ex dirigente  ha contribuito a valorizzare molti giovani che poi si sono affermati nel calcio professionistico. Il suo ritorno nel mondo del calcio con il Catania, testimonia la sua passione per la scoperta e la crescita di nuovi talenti. Non possono mancare i riferimenti al Genoa, alcuni dei quali riguardano il vivaio rossoblù (“Nella mia ultima esperienza me ne sono occupato parecchio”) e il rapporto con mister Gian Piero Gasperini: “Un grande allenatore che ho avuto in passato, che ora allena la Roma, mi ha insegnato: se vuoi rafforzarti, inizia a togliere”.