Il calciomercato del Genoa si arricchisce di un nuovo, significativo innesto: Lorenzo Colombo. L’attaccante, proveniente da un percorso che lo ha visto crescere nelle giovanili del Milan e affermarsi in Serie A con Lecce e Monza, approda al Grifone con una chiara visione e un entusiasmo palpabile. La sua scelta non è casuale, ma il frutto di un interesse reciproco che affonda le radici nel tempo, rendendo il suo arrivo a Genova una destinazione a lungo desiderata e ora finalmente concretizzata. Questa operazione rafforza il reparto offensivo rossoblù, portando in squadra un profilo giovane ma già con esperienza nel massimo campionato.
La scelta del Grifone e il legame con lo stadio
Lorenzo Colombo, il nuovo volto dell’attacco rossoblù, ha espresso con chiarezza la sua determinazione nel vestire la maglia del Genoa, una destinazione che, a suo dire, era già nel suo destino. L’attaccante ha rivelato che il Grifone lo aveva cercato anche in passato, rendendo il suo arrivo una scelta naturale e fortemente desiderata. Ai microfoni di Colombo ha dichiarato: “Sono sempre stato convinto di venire al Genoa, anche in passato mi aveva cercato, è sempre stata una destinazione molto gradita. Conosco lo stadio, so cosa vuol dire giocare qui e che passione c’è dietro.” Questa affermazione sottolinea non solo la sua preferenza per il club, ma anche una profonda consapevolezza dell’ambiente e del calore dei tifosi, elementi che hanno evidentemente giocato un ruolo cruciale nella sua decisione di approdare in Liguria.
Dalle giovanili del Milan al ruolo di punta di movimento
Nato l’8 marzo 2002 a Vimercate, Lorenzo Colombo ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera, iniziando dal campetto sotto casa e dalla sua prima squadra, la Burraghese, prima di approdare al Milan, dove ha completato l’intera trafila dalle giovanili fino alla prima squadra. La scelta del numero 29 sulla maglia del Genoa non è casuale, come ha spiegato lo stesso attaccante: “Sono nato l’8 marzo 2002 a Vimercate ed ho la maglia numero 29, l’ho scelto perché è stato il mio primo numero al Milan e l’ho portato anche lo scorso anno e penso che mi porti fortuna.” Colombo ha poi approfondito la sua evoluzione tattica, evidenziando una versatilità che lo ha visto ricoprire diversi ruoli nel corso degli anni: “Ho variato molto nel ruolo, in Serie B ho fatto anche l’esterno ed ho giocato pure sotto la punta. A Lecce per la prima volta ho fatto la prima punta in un 4-3-3 e poi stessa cosa a Monza. Io mi sento più una punta di movimento anziché statica, un attaccante cui piace svariare. Nel calcio di oggi devi sapere fare più cose. Io voglio crescere nel ruolo di prima punta.” Questa descrizione offre un quadro chiaro delle sue caratteristiche tecniche e della sua ambizione di affermarsi come centravanti moderno e dinamico.
L’importanza del lavoro e gli idoli: da Ronaldo a Ibrahimovic
Il percorso di crescita di un calciatore non è solo tecnico, ma anche mentale, e Lorenzo Colombo ha condiviso un consiglio prezioso ricevuto, che lo ha aiutato a vivere il calcio con maggiore serenità e divertimento. L’attaccante ha sottolineato l’importanza di un approccio più leggero e giocoso, piuttosto che percepire il calcio come un peso, e la necessità di un impegno costante per superare gli altri. “L’ultimo importante che ho ricevuto è stato quello di alleggerirmi un po’ anche mentalmente e vivere il calcio come un gioco, tornare a divertirmi piuttosto che vedere che sia un peso. Occorre cercare fare qualcosa in più degli altri,” ha rivelato. Sul fronte degli idoli, Colombo ha espresso una profonda ammirazione per Cristiano Ronaldo, visto come l’emblema del successo raggiunto attraverso il duro lavoro: “Il suo idolo è Cristiano Ronaldo perché è l’emblema di un qualcosa che è stato raggiunto col lavoro, di un bambino nato in una cittadina qualunque che col lavoro è arrivato dove è ora.” Non meno significativo è stato l’impatto di Zlatan Ibrahimovic, non tanto per il dialogo diretto, quanto per l’esempio fornito in allenamento e in partita: “Ibrahimovic è stato molto importante poi per me, non tanto dal punto di vista del dialogo ma da, punto di vista di come vive l’allenamento e cosa fa durante la gara e se stai attento puoi farli tuoi.” Un attaccante, ha concluso, deve sempre puntare a segnare.
Emozioni in campo e passioni fuori dal rettangolo verde
Oltre al campo, Lorenzo Colombo ha condiviso i momenti più significativi della sua carriera e le sue passioni che lo accompagnano nel tempo libero. Tra i ricordi più belli, spiccano due episodi che hanno segnato il suo percorso: “Penso facilmente al rigore salvezza a Lecce ma anche il primo gol in Serie A contro il Napoli.” Questi momenti, carichi di emozione e importanza, riflettono la sua capacità di essere decisivo nei momenti chiave. Fuori dal rettangolo verde, Colombo dimostra una mentalità orientata al benessere e alla crescita personale. Il suo tempo libero è spesso dedicato ad attività che supportano la sua carriera sportiva, come il recupero fisico e l’attenzione ai dettagli. Tuttavia, non mancano interessi più creativi e intellettuali: “Mi piace fare qualcosa inerente al calcio, recuperare bene, stare attento ai minimi particolari. Mi piace la moda, vestirmi bene, guardare dove va la moda e l’interiori design un piccolo hobby che cresce. Mi piace un po’ il tennis. Importante tenere la menta allenata sempre. Mi piacerebbe studiare scienze motorie. Rap italiano, l’americano ma anche classici italiani. The Last Dance, una serie in cui mi sono emozionato davvero. Un Michael Jordan che fa capire che non bisogna mai mollare.”