L’arrivo di un calciatore inglese in Serie A porta sempre con sé un bagaglio di aspettative e, spesso, una prospettiva unica sul nostro campionato. Brooke Norton-Cuffy, giovane terzino del Genoa, ha recentemente condiviso le sue prime impressioni e riflessioni personali e professionali, offrendo uno sguardo intimo sulla sua esperienza italiana. Le sue parole, rilasciate durante un’intervista per Roc Nation Sports, la divisione sportiva dell’etichetta di Jay-Z, hanno delineato un quadro interessante delle differenze culturali e calcistiche che sta vivendo.
Il legame familiare e i successi giovanili
Originario di Londra, il difensore del Grifone ha rivelato aspetti della sua vita privata, come il profondo legame con la famiglia. Ha menzionato un tatuaggio significativo, “brother’s keeper”, simbolo del forte legame con suo fratello, un modo per sentirlo sempre vicino. Sul fronte sportivo, Norton-Cuffy ha ripercorso momenti salienti della sua carriera. Ha ricordato una prestazione particolarmente brillante con la maglia del Millwall contro lo Sheffield Wednesday, dove si distinse per un gol e un’ottima prova. Descrivendosi come un atleta rapido, incisivo ed entusiasmante, ha anche evidenziato i successi con le nazionali giovanili inglesi, tra cui le vittorie agli Europei Under 19 e Under 21, e un memorabile 3-1 contro la Spagna a St George’s Park.
Serie A vs. Premier League: una questione di tattica
Il cuore delle sue dichiarazioni risiede nel confronto tra il calcio italiano e quello inglese. Norton-Cuffy lo ha descritto così: “La Serie A è più basata sulla tattica, il calcio inglese è un poco più intenso: in Italia devi pensare di più. Al momento preferisco giocare all’estero, non in Inghilterra. Mi si è aperto un nuovo mondo, ora voglio godermi questa esperienza”. Infine, rivolgendosi ai giovani talenti delle accademie, Norton-Cuffy ha lasciato un messaggio semplice ma potente: “Ai più giovani calciatori dell’academy dico di divertirsi, di farlo sempre: non vedete il calcio solo come un lavoro, ma come un gioco”.