Ekhator: "Mi ispiro a Kean e punto sempre a migliorarmi"
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Ekhator: “Mi ispiro a Kean e punto sempre a migliorarmi”

L’attaccante del Genoa è intervenuto in conferenza stampa per presentare l’impegno dell’Italia U21 contro la Svezia.

Il giovane talento del Genoa, Jeff Ekhator, si trova al centro dell’attenzione negli ultimi giorni dopo il gran gol di tacco che ha aperto la sfida conto il Napoli. In vista dell’importante sfida dell’Italia Under 21 contro la Svezia, in programma venerdì a Cesena per le qualificazioni agli Europei, l’attaccante ha condiviso riflessioni profonde sul suo percorso, le sue ispirazioni e le aspettative per il futuro.

Il modello di Ekhator

La recente prodezza balistica di Ekhator, un pregevole gol di tacco realizzato nella partita contro il Napoli, ha acceso i riflettori sulle sue qualità tecniche. Un gesto che ha evocato paragoni illustri, ma che il giovane attaccante preferisce ricondurre a un modello ben preciso: “Mi ispiro a Moise Kean, cerco di prendere spunti dal suo stile di gioco, che sento molto simile al mio”. L’episodio del gol, pur nella sua spettacolarità, è per lui un tassello di un percorso più ampio: “Per un attaccante non è importante in che modo segni, l’importante è farlo” ha aggiunto.

L’Italia Under 21 e la fiducia nel gruppo

Il focus si sposta poi sulla Nazionale Under 21, dove Ekhator è parte integrante di un gruppo coeso e determinato. “Contro la Svezia ci aspetta una partita difficilissima, ma sono convinto che ne usciremo vincitori perché siamo un bel gruppo, molto unito,” ha affermato con fiducia, trasmettendo l’ottimismo che pervade lo spogliatoio azzurro. Le sensazioni sono positive, e la voglia di portare a casa il risultato è palpabile negli allenamenti. L’attaccante ha anche espresso apprezzamento per il riconoscimento ricevuto da parte del tecnico Baldini dopo il suo esordio con il Montenegro, un segnale di stima che lo spinge a dare sempre il massimo.

Un talento in divenire

Nonostante i successi e le lodi, Ekhator mantiene un’umiltà esemplare, consapevole di essere ancora all’inizio della sua carriera. “Non mi sento ancora ai massimi livelli, posso fare di più, ho ancora molto da migliorare perché sono ancora un ragazzino,” ha ammesso con lucidità. Questa autocritica costruttiva è la base del suo desiderio di apprendere costantemente, sia dai compagni più esperti nel Genoa che in Nazionale. La sua seconda stagione tra i professionisti è un banco di prova fondamentale, e la sua determinazione a lavorare sodo per affinare le sue caratteristiche principali, come l’appoggio ai compagni e lo scarico della palla, è la chiave per un futuro promettente.