Si prolunga l’assenza di vittorie in Serie A per il Genoa, che in casa contro il Parma non è riuscito ad andare oltre lo 0-0. I rossoblù hanno visto sfumare il successo a causa di un rigore fallito al 96° minuto. Questo episodio lascia la squadra all’ultimo posto della classifica con soli tre punti, insieme al Pisa. L’incontro, dominato da una solida organizzazione difensiva da ambo le parti, ha evidenziato la difficoltà nel concretizzare le azioni offensive.
L’avvio
L’incontro tra Genoa e Parma ha preso il via con le due squadre che hanno mostrato fin da subito un approccio prudente, focalizzato sulla solidità difensiva e sulla minimizzazione dei rischi. Gli allenatori hanno optato per schieramenti che privilegiavano la copertura degli spazi e la densità a centrocampo, cercando di bloccare le iniziative avversarie prima che potessero diventare pericolose. Questa scelta tattica ha portato a una fase di studio prolungata, dove il possesso palla è stato spesso conteso e le manovre offensive si sono sviluppate con cautela. Nonostante l’impegno e la corsa dei giocatori, le occasioni da gol nitide sono state un miraggio. I tentativi di verticalizzazione sono stati prontamente intercettati e i cross dalle fasce raramente hanno trovato un destinatario in grado di impensierire seriamente i portieri. Entrambe le formazioni hanno mostrato una buona organizzazione nel recupero palla, ma la fase di transizione offensiva è risultata meno efficace. Il primo tempo si è così concluso sullo 0-0.
La ripresa
Il secondo tempo ha visto le squadre rientrare in campo con l’intento di sbloccare il risultato, ma la musica non è cambiata in maniera significativa. Sebbene ci sia stato un leggero aumento dell’intensità e qualche tentativo in più di affondare il colpo, le difese hanno continuato a dominare la scena. I cambi operati dagli allenatori, volti a dare nuova linfa all’attacco o a rafforzare ulteriormente il centrocampo, non sono riusciti a scardinare le retroguardie avversarie. Le poche conclusioni verso lo specchio della porta sono state facilmente controllate dai portieri, o sono terminate fuori misura. La partita è proseguita su ritmi non elevatissimi, con il Genoa e il Parma che hanno continuato a lottare su ogni pallone, ma senza riuscire a creare quella superiorità numerica o quella giocata decisiva che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro. Quando tutto sembrava finire, ecco che Jeff Ekhator si è procurato un calcio di rigore.
Il momento decisivo
Ekhator è entrato come al solito in maniera pimpante. All’82’ il giovane rossoblù ha raccolto un cross dalla sinistra, ma il suo colpo di testa è stato miracolosamente salvato da un ottimo Suzuki. Allo scadere Ekhator ha ricevuto spalle alla porta in area di rigore, si è girato e ha lasciato che la marcatura stretta di Troilo lo toccasse in modo falloso. Troilo ha affondato il tackle, atterrando Ekhator. Maxwel Cornet, entrato pochi minuti prima, ha subito preso il pallone e si è diretto sul dischetto. Ma poi ha calciato in maniera debole e centrale. Suzuki, dunque, non ha avuto problemi a neutralizzare il possibile vantaggio rossoblù. Il Genoa, dopo 23 tiri di cui 7 nello specchio e un possesso palla del 68%, non è così riuscito a trovare la tanto attesa vittoria.