Il calciomercato di gennaio potrebbe presentare ostacoli inattesi per il Genoa. Il club rossoblù è infatti tra le sei società di Serie A che, a causa di una recente stretta sull’indicatore di “costo del lavoro allargato” (CLA), rischiano di vedere bloccate le proprie operazioni in entrata. La situazione nasce dalle nuove disposizioni approvate durante l’ultimo Consiglio Federale, che impongono parametri finanziari più stringenti.
Le nuove norme e le conseguenze per il Grifone
La principale novità riguarda l’abbassamento della soglia del rapporto tra il costo del lavoro allargato e i ricavi, che passa dall’80% al 70%. Questo cambiamento normativo mette in difficoltà diverse squadre del massimo campionato, tra cui appunto il Genoa, oltre a Napoli, Atalanta, Lazio, Fiorentina e Torino. Per poter operare sul mercato in entrata durante la sessione invernale, il Grifone potrebbe essere costretto a realizzare plusvalenze significative o a ricorrere a nuovi apporti di capitale. In assenza di tali interventi, l’unica via percorribile sarebbe quella di acquisti a saldo zero, limitando notevolmente le possibilità di rinforzare la rosa a disposizione.
Le scadenze e uno sguardo al futuro
Il quadro definitivo della situazione sarà più chiaro dopo il 30 novembre, data entro la quale tutti i club dovranno presentare i bilanci aggiornati al 30 settembre alla nuova Commissione incaricata delle valutazioni. Questa stretta normativa non è un episodio isolato, ma si inserisce in un percorso di adeguamento alle nuove direttive UEFA sulla sostenibilità economica, che diventeranno ancora più vincolanti a partire dal 2026. L’obiettivo è spingere le società verso un equilibrio finanziario reale e non solo formale, uno scenario che richiederà una gestione ancora più attenta e prudente da parte di tutti i club, Genoa incluso.




