Dispiaciuto Paolo Zanetti alla fine del match col Genoa: il suo Verona esce sconfitto 2-1 dal Ferraris e manca di nuovo, per la 13esima volta quest’anno, l’appuntamento con la vittoria. La classifica recita ancora ultimo posto: “Siamo partiti bene, buona anche la reazione dopo lo svantaggio ma non siamo riusciti a ribaltarla. Film solito, devo metterci la faccia come sempre. I ragazzi devono continuare a crederci, la squadra credo abbia delle potenzialità ma sembra non bastino per vincere le partite o almeno per venire a vincere a Genova”.
Gli chiedono se abbia idee sulla fiducia della società nei suoi confronti: “Non ho parlato con nessuno, so come funziona il calcio. Sono a disposizione della società. Io giro a testa alta sempre non devo vergognarmi di niente quello che posso fare è scusarmi, la responsabilità viene dall’attaccamento per la piazza e chi ha a cuore questa piazza si sente responsabile ma sempre con grande orgoglio”.
Sul prossimo turno: “Non ho una risposta alla domanda se ci sarò o meno contro l’Atalanta, se mi verrà chiesto di farlo ci sarò. L’allenatore nel momento che dà tutto deve stare dentro la barca, navigare nella tempesta. Sicuramente è il momento più difficile da quando sono al Verona, sono stato in bilico tre o quattro volte in un anno e mezzo e sono sempre venuto fuori con lavoro e umiltà. Devo fare il mio massimo, se il club reputerà che io sia ancora la persona capace a tirare fuori il massimo dai giocatori del Verona lo farò. Altrimenti sarò il primo tifoso dell’Hellas”.
Sullo stato d’animo: “Non sono sconsolato ma dispiaciuto, in questa situazione bisogna saperci stare dentro. Sono molto lucido in quello che faccio poi bisogna trovare delle soluzioni, poi ci sono i numeri che hai menzionato, vuol dire che dobbiamo uscire da questa situazione, poi ci sono altri numeri che dicono che non dovremmo trovarci in questa situazione. Le cose mi sento di dire che cambiano anche in fretta, il Genoa era in difficoltà ora vede le cose in maniera diversa, abbiamo l’obbligo di provare un nuovo miracolo e di provarci fino alla fine”.




