Balotelli: "Al Genoa mi hanno tolto persino il preparatore"

Balotelli: “Al Genoa mi hanno tolto persino il preparatore”

Balotelli svela i retroscena del suo addio al Genoa: il difficile rapporto con Vieira, le accuse di scarso impegno e le future prospettive tra Serie A (Torino) ed estero, con un occhio al Palermo.

Mario Balotelli, attaccante svincolato dallo scorso 30 giugno dopo la conclusione del suo contratto con il Genoa, ha rotto il silenzio, offrendo una prospettiva inedita sulla sua esperienza in rossoblù e sulle sue future ambizioni. Le sue dichiarazioni, rilasciate in una dettagliata intervista, gettano luce sui motivi del suo addio al club ligure e sulle possibilità di un ritorno in Serie A o un’avventura all’estero, con il Torino e il Palermo tra le destinazioni menzionate.

Il rapporto con il Genoa e le accuse di scarso impegno

L’ex attaccante del Genoa ha affrontato apertamente le critiche riguardanti il suo impegno e la sua professionalità durante la permanenza in Liguria. “No, non sono così importanti. Non può una società sola farmi passare la voglia di giocare. Se volete sapere il perché, dovevate chiamare quell’altro e non me”, ha dichiarato Balotelli, respingendo l’idea che il Genoa gli abbia fatto perdere la passione per il calcio. Ha inoltre invitato a verificare la qualità dei suoi allenamenti, spesso a porte chiuse, per smentire le voci su una presunta scarsa dedizione. Riguardo all’aspetto economico, Balotelli ha rivelato di aver accettato un ingaggio modesto: “Poco, penso che quelli della Primavera prendessero più di me”. Ha sottolineato come la scelta di rimanere in Serie A fosse prioritaria rispetto al denaro, avendo rifiutato proposte dall’estero per un altro anno nel massimo campionato italiano.

La rottura con Vieira e il retroscena di Lecce

Uno dei punti centrali dell’intervista riguarda il difficile rapporto con l’allenatore del Genoa, Patrick Vieira. Balotelli ha svelato la motivazione addotta dal tecnico per il suo scarso impiego: “La sua scusa è stata che secondo lui, a lungo andare, non avrei accettato di non giocare o di farlo poco. Questa è stata la scusa”. L’episodio chiave che ha segnato la rottura definitiva è avvenuto dopo la partita contro il Napoli. Balotelli ha raccontato di essere stato fatto scaldare per tutto il secondo tempo nella successiva gara contro il Lecce, senza però essere impiegato. “Se a Lecce mi fai scaldare tutto il secondo tempo senza poi mettermi, non è una scelta giusta per la squadra. Se pensi che in dieci minuti non possa segnare col Lecce, il problema è solo che ti sto sui coglioni. E basta”, ha affermato con veemenza. Dopo aver discusso con il direttore Ottolini, gli fu comunicato che Vieira “non ne voleva sapere”. Da quel momento, Balotelli è stato progressivamente messo ai margini, allenandosi a parte e, negli ultimi due mesi, persino senza un preparatore dedicato.

Le opportunità mancate e il futuro tra Italia ed estero

Prima di approdare al Genoa, Balotelli ha rivelato di aver avuto contatti anche con il Torino: “Sì, mi sembrava più interessato il Genoa in quel momento e sono andato lì. Potevo anche aspettare il Torino, era una cosa nata con Cairo ma a rilento”. L’attaccante non ha escluso la possibilità di riaprire i dialoghi con i granata: “Perché no?”. Riguardo al suo futuro, Balotelli ha espresso una certa delusione per come si è conclusa l’esperienza al Genoa, pur avendo mantenuto la parola data rimanendo a gennaio. “Oggi sì, sono forse più propenso all’estero ma non escludo l’Italia”, ha dichiarato, aprendo a nuove avventure. Tra le destinazioni italiane, ha menzionato il Palermo, squadra di Serie B, dove si è trovato bene durante una recente visita: “Sì, perché no? Ci sono stato qualche giorno un mesetto fa, lì sto sempre bene”.