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L’ex Genoa Simeone ritrova la “sua” Fiorentina e vuole sbloccarsi

Ripercorriamo l’estate del 2017, quando Giovanni Simeone, reduce da un’ottima stagione con il Genoa, fu al centro delle attenzioni del Torino, che lo vedeva come possibile erede di Belotti. Un affare che non si concretizzò, ma che evidenziò il valore del “Cholito”.

Il calciomercato è un vortice di trattative e retroscena, e talvolta, per comprendere le dinamiche attuali, è utile volgere lo sguardo al passato. È il caso di Giovanni Simeone, attaccante che ha lasciato un segno importante nel suo primo anno in Italia con la maglia del Genoa, attirando l’attenzione di diverse squadre. Tra queste, il Torino si mosse con decisione nell’estate del 2017, cercando di assicurarsi le prestazioni del “Cholito” in un momento cruciale per il proprio reparto offensivo.

L’impatto di Simeone al Genoa e l’interesse del Torino

Giovanni Simeone, soprannominato il “Cholito”, ha dimostrato fin da subito il suo valore nel campionato italiano. Durante la sua prima stagione in Serie A, vestendo la maglia del Genoa, l’attaccante argentino si è distinto per le sue prestazioni e la sua capacità realizzativa, attirando su di sé i riflettori del calciomercato. Le sue qualità non passarono inosservate, e diverse società iniziarono a monitorare la sua situazione con grande interesse. La sua annata con il Grifone fu un trampolino di lancio che lo proiettò tra i profili più promettenti del panorama calcistico italiano, rendendolo un obiettivo concreto per club ambiziosi.

La trattativa del 2017: Torino alla ricerca di un erede per Belotti

Nell’estate del 2017, il Torino si trovò di fronte alla necessità di valutare alternative per il proprio attacco, in particolare per il ruolo di punta centrale. Andrea Belotti, reduce da una stagione eccezionale con 26 gol in campionato e 28 complessivi tra tutte le competizioni, era al centro di numerose voci di mercato. In questo contesto, la dirigenza granata individuò in Giovanni Simeone, allora in forza al Genoa, uno dei candidati ideali per un eventuale sostituzione del “Gallo”. Il tentativo di acquisire il “Cholito” fu concreto, testimoniando la stima del club piemontese per le sue doti e il suo potenziale, sebbene l’operazione non si concretizzò in quel frangente.