Vasquez: "Ormai mi sento genovese. Che onore la fascia"

Vasquez: “Ormai mi sento genovese. Che onore la fascia”

Vasquez si dichiara “genovese” e ribadisce la volontà di restare al Genoa, rafforzando il legame con il club.

Il calciomercato estivo è spesso sinonimo di grandi manovre e colpi di scena, ma per il Genoa, in questo frangente, la notizia più significativa arriva dalla stabilità e dalla profonda connessione di uno dei suoi pilastri. Johan Vasquez, difensore e da quest’anno capitano del Grifone, ha espresso con chiarezza la sua volontà di proseguire il percorso in rossoblù, smentendo ogni voce di un possibile addio e rafforzando il legame con la città e il club. Le sue dichiarazioni al Secolo XIX delineano un quadro di fiducia reciproca e ambizione condivisa, un segnale importante per la pianificazione futura della squadra.

Vasquez, il cuore rossoblù

“Ormai mi sento genovese”. Con queste parole, Johan Vasquez ha aperto il suo cuore in un’intervista esclusiva rilasciata a Il Secolo XIX. Il difensore messicano, che quest’anno ha assunto la fascia di capitano del Genoa, ha sottolineato il suo profondo legame con la città e la maglia. “Onore enorme, non me l’aspettavo”, ha aggiunto, esprimendo la sorpresa e la gratitudine per il ruolo di leadership affidatogli. Le sue parole risuonano come una dichiarazione d’amore e di fedeltà, un messaggio chiaro a chiunque ipotizzasse un suo trasferimento in un momento di forma eccellente. Vasquez ha ribadito che la sua intenzione è quella di “rimanere insieme” al club, un obiettivo condiviso con la società, dimostrando una sintonia perfetta tra le parti.

La leadership del capitano: parole e campo

Il concetto di leadership, per Vasquez, va oltre la semplice fascia al braccio. “La nostra forza è che siamo tanti capitani, davvero”, ha affermato, evidenziando uno spirito di squadra coeso e una responsabilità diffusa all’interno del gruppo. Un consiglio prezioso gli è arrivato da Vieira: “Johan, a volte si fa l’errore di pensare che se uno è capitano deve essere perfetto ma non è così. L’importante è mantenere l’atteggiamento, il ritmo di gioco che avevi perché quello ti ha portato a fare il capitano”. Questa riflessione ha fornito a Vasquez una maggiore tranquillità, permettendogli di affrontare il ruolo con autenticità. “È vero, magari pensi “sono capitano, non posso fare quella cosa”. No, è il contrario, sei capitano perché fai e dimostri di meritarlo in campo e fuori”, ha spiegato, sottolineando come la leadership si costruisca attraverso l’esempio quotidiano e la dedizione.