Genoa, il pres Sucu: "Il calcio è business, i vivai devono produrre"
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Genoa, il pres Sucu: “Il calcio è business, i vivai devono produrre”

Dan Sucu, patron di Genoa e Rapid București, delinea una visione pragmatica del calcio come attività economica, sottolineando l’importanza e i costi dei vivai per produrre talenti.

Il mondo del calcio, spesso percepito come un regno di passione e tifo incondizionato, nasconde una complessa realtà economica che il patron di Genoa e Rapid București, Dan Sucu, ha recentemente messo in luce. Le sue dichiarazioni, rilasciate al quotidiano economico di Bucarest Ziarul Financiar  e approfondite in un programma web dedicato al business sportivo, offrono una prospettiva chiara e pragmatica sulla gestione dei club e, in particolare, sul ruolo cruciale dei settori giovanili.

La visione economica del calcio: un imperativo per il futuro

Sucu ha sottolineato con fermezza che il calcio moderno deve essere interpretato come una vera e propria attività economica. “Non possiamo più permetterci di considerare le squadre come semplici veicoli di immagine o strumenti di comunicazione personale o regionale,” ha affermato, evidenziando la necessità di una gestione oculata e orientata alla produttività. Questa visione si contrappone a un approccio più tradizionale, che talvolta trascura gli aspetti finanziari a favore di obiettivi meno tangibili.

I vivai: un investimento che deve generare valore

Il dibattito si è poi spostato sul tema dei vivai, spesso erroneamente ritenuti una risorsa a costo zero. “Un’accademia calcistica comporta investimenti significativi, e proprio per questo deve generare valore,” ha spiegato Sucu, rivelando che il settore giovanile del Rapid București richiede un esborso annuale di circa un milione di euro. Ha poi aggiunto che l’idea che un giovane calciatore passi gratuitamente dalla primavera alla prima squadra è un’illusione, poiché i costi di formazione sono intrinseci al suo percorso. L’imprenditore rumeno si aspetta che almeno uno o due talenti ogni anno compiano il salto, citando le promettenti generazioni dal 2005 al 2010 del Rapid come esempio di un vivaio che sta già dando i suoi frutti.

L’impegno per il Genoa: sviluppo giovanile e prospettive future

Questa filosofia di investimento e rendimento si riflette anche nell’impegno di Sucu per il Genoa. A settembre, il patron ha visitato la Badia di Sant’Andrea agli Erzelli, il centro destinato ai giovani convittuali del club ligure, per monitorare l’avanzamento dei lavori. Questo sopralluogo evidenzia l’attenzione del proprietario verso le infrastrutture e lo sviluppo dei talenti anche in Italia, suggerendo una strategia a lungo termine che mira a integrare i giovani promettenti nel tessuto della prima squadra, in linea con la sua visione di un calcio sostenibile e produttivo.

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