L’eco della sconfitta nel derby capitolino risuona ancora forte in casa Lazio, ma l’attenzione è già proiettata verso il prossimo impegno di campionato. La squadra di Maurizio Sarri si prepara ad affrontare il Genoa al “Ferraris” in una gara che assume i contorni di un crocevia fondamentale. A commentare il momento e a indicare la rotta è stato Andrea Agostinelli, intervenuto ai microfoni di Radiosei. L’ex centrocampista, che ha vestito sia la maglia della Lazio che quella del Genoa negli anni ’80, ha tracciato un quadro chiaro delle aspettative e delle necessità biancocelesti.
La sfida ligure: un esame di maturità
Agostinelli ha enfatizzato l’importanza cruciale della trasferta ligure, paragonandola a un appuntamento di portata globale. “È una partita da affrontare come se fosse una finale di Coppa del Mondo”, ha dichiarato, sottolineando come il campionato sia ancora lungo e offra ampie possibilità di riscatto. L’ex calciatore ha messo in guardia la Lazio dalla sottovalutazione dell’avversario, evidenziando la necessità di un approccio umile e consapevole. “Serve l’umiltà di capire che anche il Genoa può darti fastidio”, ha aggiunto, allontanando l’idea di un successo scontato o facilmente raggiungibile.
La solidità del Grifone e la reazione attesa
Il Genoa, secondo l’analisi di Agostinelli, rappresenta un ostacolo non indifferente. “È tosta battere la squadra ligure”, ha affermato, riconoscendo la solidità che il tecnico Patrick Vieira ha saputo infondere alla formazione rossoblù. Questa caratteristica rende il Grifone un avversario capace di mettere in difficoltà chiunque e secondo Agostinelli alla Lazio servirà il massimo impegno. Dopo la delusione del derby, Agostinelli ha invocato una reazione decisa e determinata. “Si è pianto giustamente, ma adesso serve una reazione determinata”, ha chiosato, spronando i biancocelesti a voltare pagina con carattere.
Chiarimenti interni e la lezione del passato
Oltre all’aspetto tattico e motivazionale, Agostinelli ha posto l’accento sull’importanza di un confronto interno. Ha suggerito che alla ripresa della preparazione sia fondamentale un chiarimento su tutti i fronti, specialmente in riferimento a episodi di superficialità che possono costare caro in partite di alta posta in palio. Ricordando la propria esperienza giovanile, ha evidenziato come anche gli errori individuali, come quello attribuito a Tavares nel derby, debbano essere occasione di crescita. “Non serve drammatizzare, ma reagire”, ha concluso, ribadendo la necessità di trasformare le difficoltà in opportunità di rilancio.