De Chiesa: “Ricordo e profonda commozione per mio zio Luigi Ferraris”

Paolo De Chiesa commemora Luigi Ferraris, eroe del Genoa e della patria, in un evento toccante sul Monte Maggio. Un legame familiare e sportivo che rivive tra storia e profonda emozione.

La memoria storica del Genoa ha vibrato con intensità durante una toccante commemorazione che ha riportato alla luce la figura eroica di Luigi Ferraris. Paolo De Chiesa, celebre volto della “Valanga Azzurra” e commentatore sportivo, ha condiviso le sue profonde emozioni riguardo a un legame familiare che si intreccia indissolubilmente con la storia del club rossoblù e del Paese.

Un eroe tra campo e fronte

Luigi Ferraris, il cui nome risuona ogni giorno nel cuore dei tifosi genoani grazie allo stadio a lui dedicato nel 1933, fu molto più di un semplice calciatore. Era un ingegnere della Pirelli, una posizione che gli avrebbe garantito l’esenzione dal servizio militare. Nonostante ciò, scelse di arruolarsi volontario, dimostrando un coraggio e un attaccamento alla patria che lo portarono a morire il 23 agosto 1915 a Cima Maggio, colpito da una scheggia austriaca. La sua vita, spezzata sul fronte trentino-veneto, è un simbolo di sacrificio e dedizione, valori che trascendono il campo da gioco.

Il ricordo sul Monte Maggio

La commemorazione svoltasi sul Monte Maggio ha riunito la famiglia di Luigi Ferraris, inclusa la zia Laura, che ha affrontato la salita fino alla lapide del fratello di suo padre Piero. Al loro fianco, una nutrita rappresentanza di tifosi del Genoa e gli Alpini, sempre presenti con la loro esemplare dedizione. La cerimonia ha incluso una Santa Messa, officiata da un cugino di De Chiesa, il vescovo di Massa Carrara, Mario. L’organizzazione impeccabile di Manuel Grotto ha reso possibile questa giornata di ricordo collettivo.

Le parole di Paolo De Chiesa

Paolo De Chiesa ha espresso con parole cariche di sentimento il significato di questo evento. “Il ricordo di mio zio Luigi Ferraris mi ha pervaso di profonda commozione,” ha dichiarato, sottolineando il legame con il fratello del suo nonno Piero, anch’egli impegnato in guerra. Ha descritto la giornata come “indimenticabile”, un momento in cui la storia familiare si è fusa con la memoria collettiva, rafforzando il legame tra il club e le sue radici più profonde. La partecipazione dei tifosi e la presenza degli Alpini hanno amplificato il senso di unità e rispetto per un uomo che ha dato tutto per la sua nazione e per i colori del Genoa.