Genoa: una casa storica per il futuro del vivaio e del calcio femminile

Genoa, ecco il primo lotto alla Badia di Sant’Andrea

Il Genoa CFC inaugura il primo lotto della Badia di Sant’Andrea, il convitto sportivo più antico d’Italia. Un investimento strategico per il settore giovanile e femminile, sostenuto anche dai Genoa Bond, che proietta il club verso il futuro.

Nel cuore di Genova, tra le colline che si affacciano sul mare, il Genoa ha scritto una nuova pagina della sua gloriosa storia. Con l’inaugurazione del primo lotto della Badia di Sant’Andrea, il Grifone non solo si dota di una struttura all’avanguardia, ma rivendica un altro primato: quello del convitto sportivo più antico d’Italia. Questo ambizioso progetto, situato sulla collina degli Erzelli, tra Cornigliano e Sestri Ponente, rappresenta un investimento significativo e una chiara dichiarazione d’intenti verso il benessere e la crescita dei propri atleti, in particolare quelli del settore giovanile e femminile.

Un investimento per i giovani talenti

La Badia di Sant’Andrea è destinata a diventare il fulcro della formazione dei futuri campioni rossoblù. La struttura, che ha visto il completamento del primo lotto nel mese di agosto, è già operativa e ospita 39 giovani atleti del settore giovanile. Questo primo intervento ha richiesto un impegno economico di circa 2,5 milioni di euro, aggiungendosi ai 2,2 milioni spesi per l’acquisto dell’edificio. Gli spazi rinnovati includono 21 camere, una mensa moderna, una cucina attrezzata, una sala studio, una sala relax, due uffici dedicati rispettivamente al settore giovanile e al comparto femminile, una reception, una sala riunioni e una lavanderia. L’area ristrutturata in questa fase iniziale si estende per 1893 metri quadrati, un numero che non a caso richiama l’anno di fondazione del club, sottolineando il legame profondo tra storia e futuro.

Un polo di eccellenza e occupazione

Oltre a offrire un ambiente ideale per la crescita sportiva e personale degli atleti, la Badia di Sant’Andrea genera anche nuove opportunità lavorative. La struttura impiega 24 professionisti, tra cui tutor educativi, psicologi, tutor scolastici, addetti al servizio ristoro, al servizio di pulizie, al guardianaggio e al giardinaggio. Questo team multidisciplinare garantisce un supporto completo ai giovani convittori, seguendoli nel loro percorso di formazione a 360 gradi. L’edificio principale si sviluppa su una superficie di 2954 metri quadrati, con una mensa di 370 metri quadrati. Il comprensorio include anche una chiesa sconsacrata e una torre, per complessivi 570 metri quadrati, oltre a spazi esterni con un parcheggio da 70 posti auto e terreni per 18mila metri quadrati.

Prospettive future e il sostegno dei tifosi

Il progetto della Badia di Sant’Andrea è solo all’inizio. Il secondo lotto di lavori, con conclusione stimata entro il dicembre 2026, prevede ulteriori ampliamenti e miglioramenti. Saranno restaurate la chiesa sconsacrata e la torre, che ospiterà tre camere aggiuntive. Verranno realizzate una palestra con centro riabilitativo e due campetti per la riatletizzazione, essenziali per la preparazione fisica e il recupero degli atleti. Gli spazi esterni saranno arricchiti con alberi, verde decorativo e arredi, mentre nel cortile centrale verrà allestito un pergolato. Questo ambizioso intervento è stato reso possibile anche grazie al contributo fondamentale dei sostenitori rossoblù, attraverso l’adesione ai Genoa Bond. Emessi nell’autunno del 2023, con un investimento minimo di mille euro e un interesse annuo del 9% per cinque anni, i bond hanno raccolto 5 milioni di euro, coinvolgendo quasi un migliaio di sottoscrittori. Gli obbligazionisti godranno di benefici esclusivi, come la pubblicazione dei loro nomi nella Badia e una cena di gala per l’inaugurazione, a testimonianza del legame indissolubile tra il club e la sua gente.

Un luogo intriso di storia

La Badia di Sant’Andrea non è solo una moderna struttura sportiva, ma un luogo che affonda le sue radici in quasi mille anni di storia. Sorta in seguito all’insediamento dell’Ordine di San Benedetto, e poi dei Cistercensi, fu edificata nelle sue dimensioni attuali tra il 1131 e il 1150. Nel secolo successivo ospitò Papa Innocenzo IV e, alla fine del 1400, divenne residenza di campagna di Giacomo della Rovere. A metà del 1500 tornò a essere un possedimento ecclesiastico, sede dell’Ordine dei Domenicani e dell’Inquisizione. Dopo essere stata espropriata e venduta a privati alla fine del 1700, e destinata a residenza di campagna, nel 1938 riacquistò la sua vocazione monastica. L’ultimo passaggio storico risale al 1978, quando Italstrade acquisì l’edificio, trasformandolo in uffici. Oggi, il Genoa CFC restituisce a questo luogo storico una nuova vita, proiettandolo nel futuro come simbolo di eccellenza e tradizione.