Alice Campora, centrocampista del Genoa Women, ha rilasciato un’intervista esclusiva a CalcioGenoa.it, aprendo il suo cuore sul profondo legame che la unisce alla sua città e alla squadra rossoblù. Le sue parole risuonano come un inno all’appartenenza e alla passione, un racconto che parte dalle giovanili e arriva fino al sogno realizzato della Serie A. Un percorso fatto di sacrifici, coesione e la guida di un mister che ha saputo trasmettere valori importanti, dentro e fuori dal campo.
L’orgoglio di essere genovese e vestire il Grifone
Per Alice Campora, indossare la maglia del Genoa è qualcosa che va oltre il semplice fatto sportivo. È un onore, una responsabilità sentita profondamente, un legame indissolubile con la sua città. “Rappresentare la squadra della propria città è molto importante”, ha dichiarato con emozione, sottolineando come questo sentimento fosse condiviso da tutte le giocatrici genovesi presenti in rosa. Un senso di appartenenza che ha rappresentato un valore aggiunto nel percorso di crescita della squadra.
Dall’Eccellenza alla Serie A: un sogno coltivato con tenacia
Il cammino di Alice Campora con il Genoa è una storia di perseveranza e dedizione. Partita dall’Eccellenza, ha scalato tutte le categorie fino a raggiungere la Serie A con la stessa maglia. Un percorso non convenzionale, ma che lei ha sempre affrontato con la convinzione di poter raggiungere traguardi importanti. “Dentro di me ci ho sempre creduto e penso che questo abbia sempre fatto la differenza nel corso degli anni”, ha affermato, rivelando il segreto della sua ascesa.
L’emozione della promozione e gli insegnamenti di Mister Fossati
Il momento della promozione in Serie A è un ricordo indelebile per Alice Campora. Un’emozione talmente forte da non essere immediatamente percepita. “In realtà alla fine della partita contro l’Orobica ero in campo che stavo giocando e lì per lì quando l’arbitro ha fischiato non avevo capito subito che fossimo in Serie A”, ha confessato. “Appena ho capito e realizzato sono subito corsa ad abbracciare le mie compagne, volevo festeggiare con loro è stata una grande emozione.” Un traguardo raggiunto grazie anche agli insegnamenti di mister Fossati, che ha saputo trasmettere valori importanti sia a livello calcistico che umano. “Personalmente da lui ho imparato che nulla nel calcio è mai scontato e che bisogna sempre lavorare sodo e che il duro lavoro prima o poi ripaga.”
La forza del gruppo e i modelli di ispirazione
La coesione del gruppo è stata, secondo Alice Campora, la chiave del successo del Genoa Women. “Penso che il gruppo abbia fatto la differenza quest’anno, proprio perché anche se abbiamo avuto durante la stagione qualche momento più difficile, siamo state un gruppo molto coeso sia in campo che fuori dal campo”, ha spiegato. “Penso che questo abbia fatto la differenza per l’obiettivo finale.” E quando le è stato chiesto a quali giocatori si ispira, ha risposto: “Sicuramente ho molta ammirazione verso Aitana Bonmatí del Barcellona, a livello maschile mi piace molto Luka Modric.” Nel Genoa, invece, ammira le qualità dei centrocampisti Morten Thorsby e Morten Frendrup.
Un sogno realizzato e un messaggio contro la discriminazione
Per Alice Campora, giocare a calcio è un sogno che si è avverato. “Penso di star già vivendo il mio sogno, lo ho vissuto in questi anni, perché alla fine la cosa che mi piace e che ho sempre voluto fare fin da bambina è giocare a calcio”, ha dichiarato con entusiasmo. E a chi ancora discrimina il calcio femminile, lancia un messaggio chiaro: “Penso che l’unica cosa da dire in questi casi è che molto spesso si commenta e si giudica senza effettivamente aver mai visto, assistito o vissuto il calcio femminile… il mio consiglio è quello di provare a vivere questo lato dello sport, perché non cambia niente tra maschile e femminile sempre sport è sempre calcio è.”