Gudmundsson, arriva l'assoluzione definitiva: "Una battaglia iniziata ai tempi del Genoa"
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Gudmundsson, arriva l’assoluzione definitiva: “Una battaglia iniziata ai tempi del Genoa”

In un lungo sfogo, ricorda l’inizio della vicenda a Genova e le ripercussioni sulla sua carriera e vita privata.

Si è conclusa la lunga vicenda giudiziaria per Albert Gudmundsson, con l’assoluzione definitiva dall’accusa di cattiva condotta sessuale in Islanda. L’ex fantasista del Genoa ha affidato ai social il suo commento, parlando di una “convincente vittoria per 3-0”, in riferimento all’archiviazione del procuratore distrettuale e alle sentenze favorevoli del Tribunale distrettuale e della Corte d’Appello. Un percorso legale durato 893 giorni, che ha avuto inizio proprio quando il giocatore islandese vestiva la maglia del Grifone.

Le ripercussioni sulla carriera di Gudmundsson

Nel suo messaggio, Gudmundsson ha sottolineato come la vicenda abbia avuto un impatto pesante, sia a livello mentale che fisico, condizionando la sua carriera. “Questo caso mi ha impedito molte opportunità nel calcio”, ha scritto, ricordando come ogni giorno sia prezioso nella vita di un atleta. Le sue parole riportano alla mente il periodo in cui la questione legale si intrecciò con il suo percorso professionale a Genova, complicando anche le dinamiche del suo trasferimento alla Fiorentina. Il contratto di cessione tra i due club, infatti, includeva clausole specifiche legate all’esito del procedimento giudiziario, che hanno reso più intricata la definizione dell’accordo. Un’ombra che ha accompagnato il giocatore fin dal suo addio al club rossoblù.

La forza della famiglia

Nonostante le difficoltà, Gudmundsson ha trovato la forza di andare avanti grazie al sostegno delle persone a lui più care: “I miei figli, la madre dei miei figli, i miei genitori, le mie sorelle, la mia famiglia e i miei amici. Siete voi gli eroi di questo percorso”. L’ex rossoblù ha raccontato di aver perso “falsi amici”, ma di aver anche compreso il valore della vera amicizia. Confermando la sua totale estraneità ai fatti, ha dichiarato: “So chi sono e quali valori rappresento. L’opinione degli altri non mi spezzerà mai”. Ha poi invitato chi nutre ancora dubbi a leggere le sentenze, sottolineando che non era l’unico accusato quella notte, e ha concluso con un pensiero per le vere vittime di violenza, sperando che il suo caso non le danneggi.