Gasperini e Del Piero: il grido d'allarme sul calcio giovanile italiano
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Il 3-5-2 è diventato un must in Serie A: ricordate il Genoa di Gasp?

Il 3-5-2 domina la Serie A e le sue radici moderne affondano anche nel Genoa di Gasperini. Scopri come l’esperienza del tecnico in rossoblù ha contribuito a plasmare il calcio italiano.

La Serie A contemporanea è dominata da un sistema di gioco che ha trovato nel campionato italiano il suo habitat naturale: la difesa a tre, declinata prevalentemente nel 3-5-2. Sebbene allenatori come Antonio Conte e Simone Inzaghi siano stati determinanti nel suo rilancio, un ruolo cruciale in questa evoluzione tattica è stato giocato da Gian Piero Gasperini, la cui esperienza sulla panchina del Genoa ha rappresentato una tappa fondamentale per l’affermazione di questa filosofia.

Il laboratorio tattico di Gasperini al Genoa

Il campionato italiano, da sempre fucina di idee tattiche dove organizzazione ed equilibrio prevalgono sulla pura tecnica, si è rivelato il terreno ideale per il 3-5-2. Gian Piero Gasperini è stato uno dei principali artefici della rinascita di questo modulo, utilizzandolo con successo in diverse fasi della sua carriera, a partire proprio dalla sua esperienza con il Genoa. Sotto la sua guida, la squadra rossoblù è diventata un esempio di come questo sistema potesse essere interpretato in modo efficace e dinamico, gettando le basi per i successi che avrebbe poi ottenuto con l’Atalanta. Il Genoa di Gasperini ha dimostrato come la solidità di tre difensori centrali, la densità a centrocampo e la spinta degli esterni potessero creare un sistema versatile e difficile da affrontare, capace di trasformarsi da un compatto 5-3-2 in fase di non possesso a un propositivo 3-3-4 in attacco.

Un’eredità che ha plasmato la Serie A

Il successo ottenuto da Gasperini, prima con il Genoa e poi con l’Atalanta, ha contribuito a creare un vero e proprio effetto domino nel calcio italiano. La sua interpretazione del 3-5-2, insieme a quella di altri tecnici, ha dimostrato che non servono necessariamente investimenti milionari per essere competitivi. Questo modulo, infatti, permette di valorizzare giocatori di gamba, mezzali dinamiche e punte complementari, rendendolo una soluzione strategica anche dal punto di vista economico. La cultura calcistica italiana, che privilegia l’organizzazione e la fase di non possesso, ha trovato in questa disposizione tattica una sintesi perfetta, tanto da diventare un punto di riferimento per molti club. L’influenza di questa filosofia è ancora oggi ben visibile, con un campionato che continua a premiare l’equilibrio e l’adattabilità, principi che Gasperini aveva già esplorato e consolidato durante la sua avventura in rossoblù.