Il calcio italiano piange la scomparsa di Bruno Baveni, ex difensore e allenatore, deceduto all’età di 85 anni. La sua è stata una vita interamente dedicata al pallone, prima come giocatore e poi come tecnico, lasciando un’impronta significativa in ogni squadra in cui ha militato.
La carriera da calciatore tra Genoa e Milan
Originario di Sestri Levante, dove ha iniziato a giocare nelle giovanili, Baveni ha legato il suo nome principalmente al Genoa. Con la maglia rossoblù ha disputato sette stagioni consecutive, dal 1959-60 al 1965-66, totalizzando 168 presenze e segnando 13 gol, un numero considerevole per un difensore. Questo periodo ha consolidato il suo status di giocatore affidabile e carismatico, creando un legame profondo con il club. Nel 1966 si è trasferito al Milan di Nereo Rocco, dove ha arricchito il suo palmarès vincendo una Coppa Italia, uno Scudetto e una Coppa dei Campioni. Purtroppo, un grave infortunio ha interrotto prematuramente la sua carriera da calciatore durante l’esperienza rossonera.
Il percorso da allenatore
Appese le scarpe al chiodo, Baveni ha subito intrapreso la carriera di allenatore. Ha guidato numerose squadre, tra cui Sestri Levante, Entella, Imperia, Trento, Sanremese, Pavia, Casale e Pro Vercelli. Tra i suoi successi più importanti si ricordano la promozione in Serie C con l’Imperia e la vittoria del campionato di C2 con il Casale. Tuttavia, il capitolo più memorabile della sua carriera in panchina è legato all’Entella, con cui nella stagione 1986-1987 ottenne uno storico quinto posto in Serie C2, il miglior piazzamento nella storia del club. La sua avventura con la squadra biancoceleste si concluse nel 1988, seguita da un breve ritorno nel 1993-94. Con la sua scomparsa, il calcio ligure e italiano perde una figura di grande spessore umano e professionale.




