Clamoroso Zangrillo, il Genoa rifiuta il suo abbonamento: “Umiliato”

Alberto Zangrillo, ex presidente del Genoa, si è visto negare l’abbonamento per sé e il figlio, motivando la decisione con la dicitura “persone non gradite”. Ha presentato un esposto in Procura, esprimendo profonda umiliazione.

Un episodio inatteso ha scosso l’ambiente del Genoa, portando alla ribalta le dichiarazioni di Alberto Zangrillo, ex presidente del club e noto professionista sanitario. La sua recente esperienza presso la biglietteria del Ferraris, dove si è recato per sottoscrivere l’abbonamento annuale per sé e per il figlio, ha preso una piega sorprendente, culminando in un rifiuto che ha generato una forte reazione e un esposto in Procura.

Il rifiuto dell’abbonamento e la motivazione inattesa

La vicenda ha avuto inizio quando Zangrillo, accompagnato dal figlio, ha tentato di assicurarsi il proprio posto allo stadio per le partite casalinghe del Genoa. La richiesta, tuttavia, è stata respinta. Secondo quanto emerso, la motivazione addotta sarebbe stata che entrambi “non sono persone gradite”. Zangrillo ha raccontato di essere stato condotto in un’area riservata dove un rappresentante del club gli avrebbe comunicato che la sua presenza non era gradita, una decisione attribuita direttamente alla società. La conferma di tale decisione, giunta inaspettatamente anche attraverso il capo ufficio stampa del Genoa, ha spinto Zangrillo a intraprendere azioni legali, presentando un esposto alle autorità competenti.

La reazione di Zangrillo e le implicazioni future

L’ex numero uno del Grifone non ha nascosto il suo disappunto, esprimendo un profondo senso di umiliazione e vergogna per la situazione che ha coinvolto il club. “Mi sono sentito umiliato, ho provato vergogna per il mio povero Genoa”, ha dichiarato, sottolineando il suo legame affettivo con la squadra. Ha poi interrogato pubblicamente le ragioni di tale ostracismo, suggerendo che la risposta debba provenire direttamente dal proprietario del Genoa, Dan Sucu. Con una nota di sfida, ha anche ventilato l’ipotesi di un suo futuro interesse nell’acquisizione del club, affermando: “Chissà che un giorno non compri io il Genoa…”.

Il contesto: la disputa tra A-Cap e la proprietà del Genoa

Dietro il diniego dell’abbonamento si celerebbe un contesto più ampio, legato a vicende societarie. Zangrillo, infatti, starebbe agendo come testimone per la società americana A-Cap, creditrice dei precedenti proprietari del Genoa, i 777 Partners. In un periodo precedente, la società A-Cap ha contestato con alcuni ricorsi, tutti respinti, l’aumento di capitale sottoscritto a dicembre da Dan Sucu, che in seguito è diventato azionista di maggioranza. Questa situazione legale e finanziaria potrebbe essere la chiave per comprendere il motivo per cui Zangrillo e suo figlio sono stati considerati “non graditi” dalla dirigenza attuale del Genoa, squadra che milita nel campionato di Serie A.