Il tecnico del Genoa Patrick Vieira ha recentemente offerto uno spaccato profondo della sua visione del calcio e della società in un’intervista concessa al Corriere della Sera che ha toccato corde personali e temi di grande attualità. Le sue parole, cariche di esperienza e trasparenza, hanno ripercorso momenti significativi della sua carriera, delineando un profilo di allenatore e uomo attento alle dinamiche del campo e a quelle sociali.
L’inizio dell’intervista: salvezza Genoa
Vieira si è soffermato innanzitutto sul suo club e i suoi obiettivi: “Passare il turno in Coppa Italia era un nostro obiettivo, ho visto una squadra che cerca sempre la giocata e che vuole continuare a pressare. È una competizione importante: una società che vuole crescere deve essere ambiziosa e puntare ad andare avanti il più possibile. Non dobbiamo vergognarci a dirlo. Quando sono arrivato l’anno scorso, sembrava impossibile poter rimanere in serie A. I ragazzi hanno capito subito che sarà una stagione difficile, l’atteggiamento è giusto. Pensare alla salvezza non è una mancanza di ambizioni”. Vieira si è descritto come un allenatore con queste caratteristiche: “Diretto e onesto. I miei ragazzi sanno che possono sempre venire nel mio ufficio per una discussione. Devo dire loro anche quello che non vogliono sentire”.
Capitolo Milano
L’ex centrocampista ha rievocato il suo periodo all’Inter, soffermandosi in particolare sul legame con José Mourinho. “Me ne sono andato a gennaio, pochi mesi prima del Triplete. Ma per colpa mia, non sua. Mi ha sempre detto le cose con trasparenza. Abbiamo avuto un rapporto difficile, ma sincero. Quando ci siamo rivisti, ci siamo salutati con affetto. E ora che sono dall’altra parte, comprendo il suo punto di vista”. A proposito di Inter, Vieira è stato incalzato sulle voci di mercato che lo avevano accostato al club nerazzurro nel ruolo di nuovo allenatore post Inzaghi. Lui ha risposto così: “Ho letto e sentito tanto, ma a me non è arrivato nulla. E io volevo solo lavorare nel Genoa anche per i tifosi: eccezionali”.
Un appello per una lotta al razzismo più incisiva
Un punto cruciale dell’intervista è stata la decisa presa di posizione di Vieira sul tema del razzismo. Il tecnico del Genoa è stato chiaro e diretto: “Combattiamo il razzismo con una t-shirt e una foto, mi sto stufando. Non si parla della mancata diversità in panchina, nel ruolo di direttore sportivo, tra i presidenti, nelle più grandi istituzioni come Uefa e Fifa. C’è bisogno di più diversità anche ad alto livello. Deve partire tutto da lì”.