Si apre un nuovo capitolo per il Genoa, con Daniele De Rossi e Diego Lopez che si presentano insieme per delineare il futuro del Grifone. L’obiettivo è chiaro: dare una nuova identità alla squadra, risalire la classifica e correggere le lacune emerse nelle prime giornate di campionato. Per De Rossi si tratta di un ritorno a Genova, la città dove 14 mesi prima aveva vissuto una delusione sportiva, con l’esonero dalla Roma, ma ora l’entusiasmo è quello di una nuova, grande avventura.
Il nuovo ds Lopez si presenta e spiega la scelta sul tecnico
Prima le parole del Chief of Football del Genoa Diego Lopez: “Siamo qui per dare il benvenuto a Daniele, nostro nuovo allenatore. Volevo anche ringraziare la società, il presidente per questa opportunità per lavorare qui al Genoa. Ho trovato una società con identità. Mi riconosco in questi valori. Ringrazio anche Vieira per il lavoro che ha fatto in questo periodo: è stato capace di capire le qualità della squadra e vincere. Abbiamo scelto De Rossi per due motivi: il primo è per il Daniele uomo, che ha una voglia immensa di fare un bel lavoro a Genoa. Sa che cosa vuol dire giocare in questo stadio e per questi tifosi. L’ho conosciuto più come giocatore che come allenatore, ma ha mantenuto la stessa energia. Lo abbiamo scelto anche per l’allenatore che è: sa incidere molto sulla mentalità della squadra. Ringrazio Daniele per aver accettato questo progetto e in bocca a lupo”.
Le parole di De Rossi
Fin dal primo contatto, De Rossi ha manifestato un forte desiderio di allenare il Grifone, un sentimento emerso con forza durante la conferenza stampa: “Ringrazio la società per la fiducia e Diego per la vicinanza. Ho capito subito che era la persona che volevo. Ringrazio anche il presidente, non vedo l’ora di cominciare”. Poi su cosa lo ha portato accettare l’incarico: “Il destino. Tante volte si sono chiuse le porte per occasioni che mi sembravano impossibili da perdere. A giugno ho avuto contatti con altre squadre… più che una strada fisica, mi viene da pensare a una strada metaforica. Ho trovato delle porte chiuse e alla fine sono arrivare questo opportunità, come tempo fa per la Roma. Il Genoa è una grande squadra. Per me è un grande onore, e lo dico pensandolo per davvero. Sono emozionato, contento e carico. Penso che questo ruolo vada ricoperto con onore e rispetto di dove si è”.
Il modulo
L’ex Roma ha poi parlato della formazione che ha in mente per i rossoblù: “Gli allenatori devono adattare le loro idee in base al materiale che hanno a disposizione. Bisogna anche sapere dove sei, rapportarti anche al Dna della società e questa è una che ne ha da vendere. Si gioca in uno stadio incredibile, che dovrà diventare una qualità in più. Siamo parlando di un materiale importante, di cui sono contento. Abbiamo fretta di fare punti, ma non fretta di vedere quello sarà tra qualche partita”. Poi sul debutto con la Fiorentina: “Se avessi potuto scegliere la squadra da non affrontare al debutto sarebbe stata la Fiorentina. Ha dei giocatori feriti in questo momento, ma anche noi siamo una squadra forte. Voglio vedere il Genoa che ho visto tante volte quando sono venuto a giocare qui. Se lo stadio sarà pieno sarò felice. Questi ragazzi hanno grande voglia, sono in condizioni fisiche eccezionali e di questo ringrazio Vieira per il lavoro fatto. Sarà un Genoa che ci farà ben sperare per il futuro”.
I problemi del Genoa
Così sull’inizio di stagione negativo del Grifone: “Per me è complicato parlarne, perché sarebbe come valutare il lavoro di un mio collega. Se sono qui sicuramente qualche problema c’è stato e lo stiamo analizzando. L’errore più grande che potremmo fare sarebbe cercare in tre giorni di dargli 100 notizie e cercare di portarli subito alla mia idea di calcio. Guardando le partite, penso che non c’è mai stata una squadra che ha schiacciato il Genoa. La gestione emotiva, ma anche quella mentale potrebbe essere una chiave su cui lavorare. Voi ovviamente guardate i risultati, ma la squadra non è mai stata dominata in campo”.
Atteggiamento
De Rossi ha poi parlato dell’importanza dell’atteggiamento giusto da parte della squadra: “Ogni allenatore trasmette in maniera diversa il suo vivere il calcio. Io trasmetterò il mio modo di essere al Genoa. Mi avvicino ai ragazzi giovani, voglio vedere gente che pur di non perdere va oltre il proprio sforzo. So che non devo fare appelli ai tifosi, ma dobbiamo portarli dalla nostra parte. Dobbiamo far tornare il Ferraris un inferno“.
Il rosso con la Roma a Marassi
De Rossi non potrà essere in panchina contro la Fiorentina a causa di un rosso preso nell’ultima partita allenata alla Roma, proprio contro il Genoa: “Questa coincidenza mi fa sorridere. Non mi meritavo l’espulsione. Ovviamente la pagherò cara perché non mi piace per niente essere a bordocampo. Da giocatore ho preso qualche rosso, da allenatore non ho fatto niente per meritarlo”.




