Il Genoa è al centro di una complessa battaglia legale per la proprietà, con A-Cap Holding che contesta l’aumento di capitale che ha portato al trasferimento delle quote di controllo a Dan Sucu. La vicenda, che si trascina da tempo, vede contrapposti diversi interessi e potrebbe avere importanti ripercussioni sul futuro del club.
A-Cap Holding contesta l’aumento di capitale
A-Cap Advantage Capital Holding LLC, tramite un comunicato, ha espresso la propria posizione in merito al procedimento civile in corso con il Genoa, focalizzandosi sull’aumento di capitale che ha visto Dan Sucu acquisire la proprietà del club. A-CAP, pur ribadendo la propria riluttanza a discutere questioni legali tramite la stampa, ha ritenuto necessario chiarire alcuni punti per evitare la diffusione di informazioni fuorvianti. Il gruppo assicurativo ha sottolineato di operare principalmente nel settore assicurativo e degli investimenti, con un attivo di 15,6 miliardi di dollari e disponibilità liquide per oltre 1,4 miliardi di dollari, dati aggiornati al 30 settembre 2024. A-CAP ha inoltre evidenziato il proprio sostegno finanziario al Genoa fin dall’acquisizione da parte di 777 Partners, investendo ingenti somme, inclusi 22 milioni di euro erogati a partire da giugno 2024. Questo supporto è stato garantito attraverso l’esercizio della delega irrevocabile che ha conferito ad A-CAP il ruolo di “sole manager” di Nutmeg, con pieni diritti sulle società controllate. Nel novembre 2024, la società ha ribadito il proprio impegno finanziario, come risulta dai documenti contabili del Genoa CFC, a sostegno della continuità aziendale. La società ha poi acquisito il controllo diretto di Nutmeg, aggiudicandosi le quote all’esito di una procedura di gara a New York.
La battaglia legale e la tutela dei diritti
A-CAP ha annunciato che continuerà a difendere i propri diritti in tribunale a Genova e presso tutte le autorità competenti, contestando l’aumento di capitale del dicembre 2024, che ha escluso il diritto di opzione e ha portato al trasferimento della partecipazione di controllo del Genoa CFC a terzi. A-CAP considera tale operazione illegittima e lesiva dei propri diritti, oltre che contraria all’interesse del club a mantenere il solido supporto finanziario della società. La società ha inoltre evidenziato che i versamenti da parte del terzo che ha sottoscritto l’aumento di capitale sono stati finora solo parziali. A-CAP si riferisce al giudizio di reclamo pendente avanti il Collegio del Tribunale di Genova, in cui ACM ha chiesto la revoca dell’ordinanza che aveva rigettato le domande di sospensione della delibera di aumento del capitale e di tutela cautelare. La società fa riferimento anche alla fase di merito della causa di impugnazione dell’aumento di capitale, sottolineando che il provvedimento del Giudice di prima istanza di ritenere la causa matura per la decisione non preclude l’accoglimento delle domande formulate da ACM, tra cui l’invalidità dell’aumento di capitale e le conseguenti pronunce inibitorie. A-CAP ha espresso fiducia che le proprie ragioni, e con esse l’interesse del Genoa Calcio al solido supporto di A-CAP, saranno riconosciute nelle sedi competenti, auspicando il massimo rispetto delle autorità giudiziarie da parte di tutti.