Il Genoa continua a investire con decisione nel proprio futuro, assicurandosi le prestazioni di Adam Zulevic, giovane attaccante classe 2007. L’operazione, che lo vede lasciare lo Zemplin Michalovce a titolo definitivo per approdare in rossoblù, rappresenta un innesto strategico per il settore giovanile del Grifone, evidenziando la volontà del club di costruire una base solida per le prossime generazioni di talenti.
Zulevic tra i grifoncini
Il trasferimento di Adam Zulevic al Genoa è stato ufficializzato dai canali del club slovacco Zemplin Michalovce, con l’attaccante classe 2007 che si unisce al Grifone a titolo definitivo. Il giovane calciatore è già arrivato a Genova e si integrerà nel gruppo guidato da mister Sbravati, figura chiave nello sviluppo dei talenti giovanili rossoblù. Questa mossa sottolinea l’attenzione del Genoa verso la crescita interna e la valorizzazione di prospetti promettenti, un pilastro della strategia societaria che mira a rafforzare le fondamenta del club per gli anni a venire.
La strategia del Genoa
L’acquisizione di Adam Zulevic non è stata un’operazione semplice, dato che il Genoa ha dovuto superare una notevole concorrenza per assicurarsi il giovane centravanti. In Italia, club come Lecce e Cagliari avevano mostrato interesse, mentre a livello europeo Villarreal e Hoffenheim erano anch’esse in corsa per il talento slovacco. Il successo del Genoa in questa trattativa è il risultato di un lavoro sinergico tra la dirigenza del settore giovanile e i vertici societari, incluso il CEO Blazquez.
Le prime parole dell’attaccante
Adam Zulevic ha espresso le sue prime sensazioni riguardo al trasferimento, condividendo le sue aspettative e i suoi ringraziamenti al club che lo ha formato: “Non vedo l’ora di avere una nuova sfida e farò del mio meglio per superarla e andare avanti. Lascio Michalovce con un buon sentimento, ricorderò il club solo in modo positivo, perché mi ha aiutato immensamente nella mia carriera. Mi mancheranno anche i miei compagni di squadra, con cui ho trascorso solo un anno, ma ho imparato molte cose da loro.”