Genoa, l'ad Blazquez: "Una Under 23 non ci convince. La nostra Primavera una delle migliori"
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Genoa, l’ad Blazquez: “Una Under 23 non ci convince. La nostra Primavera una delle migliori”

L’ad rossoblù svela la strategia del Genoa per il settore giovanile: no all’U23, sì alla Primavera come trampolino per la prima squadra, con un focus su formazione e nuove strutture.

Nel cuore pulsante del settore giovanile rossoblù, presso la Badia Sant’Andrea di Genova, l’amministratore delegato del Genoa, Andres Blazquez, ha delineato la visione strategica del club per lo sviluppo dei giovani talenti. A margine della presentazione dei finalisti dell’European Golden Boy 2025, le sue parole hanno acceso i riflettori su un percorso ambizioso dove crescita sportiva ed educativa procedono di pari passo.

Il nuovo centro e l’esempio Ahanor

Blazquez ha evidenziato l’importanza della nuova struttura dedicata ai giovani, la Badia Sant’Andrea, inaugurata alcuni mesi fa. “Questa sede è fondamentale per il nostro progetto. Ci permette di seguire da vicino i ragazzi, garantendo loro un ambiente dove il benessere è prioritario e il pallone è sempre a disposizione. L’obiettivo è che possano concentrarsi sullo studio e sulla loro evoluzione, sia come atleti che come persone”, ha dichiarato. Ha poi citato il percorso di Ahanor, passato all’Atalanta, come esempio concreto di come il Genoa prepari i suoi giovani al mondo professionistico, senza trascurare la loro formazione scolastica.

Tra La Masia e la forza della Primavera

Riguardo al confronto con modelli d’eccellenza come La Masia del Barcellona, il dirigente ha ammesso le differenze strutturali, pur ribadendo l’impegno del club. “Stiamo lavorando per realizzare nuovi campi da gioco con il supporto delle istituzioni locali”, ha spiegato, “consapevoli che non possiamo replicare interamente modelli come quello catalano, o di Benfica e Ajax. Tuttavia, la nostra Primavera è già tra le più competitive e giovani d’Italia, un risultato ottenuto grazie a un gruppo dirigente capace di operare anche con risorse non ottimali. I nostri ragazzi si allenano dove lo fa la prima squadra, avendo un modello chiaro a cui ispirarsi”.

Nessuna U23

Una delle decisioni più nette riguarda la scelta di non istituire una squadra Under 23. “Non riteniamo che sia la strada giusta per il Genoa,” ha affermato Blazquez. “Non solo per questioni economiche. Crediamo che l’età in cui i giovani raggiungono la maturità calcistica si sia abbassata. La nostra Primavera deve essere la vera ‘seconda squadra’, un trampolino diretto verso la prima squadra. Ci aspettiamo che già dalla prossima stagione diversi elementi possano fare il salto, portando in campo a Marassi quel senso di appartenenza che solo chi è cresciuto qui può avere”.

Il modello spagnolo e il ruolo della Federazione

Analizzando i modelli europei, Blazquez ha espresso una preferenza per quello spagnolo, considerandolo il più efficace. “Un approccio misto potrebbe essere la soluzione ideale. Con la Federazione che potrebbe investire risorse per la formazione degli allenatori e per borse di studio destinate ai giovani. Ogni club deve fare la sua parte, ma agevolazioni e incentivi sarebbero cruciali per permetterci di investire ancora meglio e di più nei settori giovanili”. Ha infine escluso l’applicabilità del modello della Federvolley al calcio, sottolineando le dinamiche diverse tra i due sport.