All’Arena Civica di Milano, la finale della The Women’s Cup ha visto la Juventus prevalere sull’Inter con un risultato di 2-1. Questo incontro, che ha segnato la conclusione della preparazione estiva per le nerazzurre, ha offerto indicazioni significative in vista del prossimo debutto ufficiale. Nonostante una prestazione a tratti convincente, la formazione di Gianpiero Piovani non è riuscita ad aggiudicarsi il prestigioso trofeo internazionale, ma ha dimostrato spunti interessanti che saranno fondamentali per l’imminente inizio del campionato.
Formazioni e strategie iniziali
Le due contendenti si sono presentate in campo con moduli speculari, optando entrambe per un 3-5-2. L’Inter, guidata da Gianpiero Piovani, ha schierato Belli tra i pali, protetta da un trio difensivo composto da Pleidrup, Milinkovic e Merlo. A centrocampo, Glionna e Schough hanno agito sulle fasce, supportando il trio centrale Tomaselli, Magull e Csiszár. In avanti, la coppia d’attacco era formata da Bugeja e Polli. Sul fronte bianconero, Massimiliano Canzi ha risposto con Peyraud-Magnin in porta, con Lenzini, Kullberg e Harviken a comporre la linea difensiva. Le corsie esterne sono state presidiate da Thomas e Stolen Godo, mentre il cuore del centrocampo era affidato a Brighton, Schatzer e Krumbiegel. In attacco, la Juventus si è affidata alla coppia Cambiaghi e Girelli. Le scelte tattiche iniziali hanno delineato un confronto equilibrato, con entrambe le squadre determinate a imporre il proprio gioco fin dalle prime battute.
Il primo tempo: fiammate bianconere e il vantaggio allo scadere
La prima frazione di gioco ha visto l’Inter mantenere un assetto ordinato, riuscendo a contenere le iniziative offensive della Juventus. Nonostante la solidità difensiva nerazzurra, le bianconere hanno creato le occasioni più pericolose, sfiorando il vantaggio in due distinte circostanze con conclusioni che si sono infrante sui legni della porta difesa da Belli. Sia Kullberg che Girelli hanno visto i loro tentativi respinti dai pali, a testimonianza della pressione esercitata dalla formazione juventina. Il risultato di parità è stato spezzato solamente nei minuti di recupero del primo tempo. Al quarantacinquesimo minuto più quattro, è stata Stolen Godo a sbloccare il punteggio con una pregevole esecuzione. Un destro a giro dal limite dell’area, preciso e potente, si è insaccato alle spalle del portiere interista, portando la Juventus in vantaggio per 1-0 proprio prima dell’intervallo e premiando la maggiore incisività offensiva dimostrata dalle bianconere nella fase iniziale del match.
La reazione interista e il finale concitato
Nella ripresa, l’Inter ha mostrato un cambio di passo significativo, trasformando il confronto in un vero e proprio monologo. L’ingresso di forze fresche, tra cui Serturini per Schough, ha aumentato l’intensità della manovra nerazzurra. Magull ha assunto un ruolo centrale nella guida delle azioni offensive, orchestrando diverse opportunità per le compagne. Bugeja, in particolare, ha avuto due nitide occasioni per ristabilire la parità, ma in entrambi i casi non è riuscita a concretizzare. La pressione interista è stata premiata all’ottantesimo minuto, quando Milinkovic ha trovato il meritato gol del pareggio. Su calcio d’angolo, la difensore nerazzurra ha insaccato di testa, dopo aver già sfiorato la rete in una situazione analoga pochi minuti prima, portando il risultato sull’1-1 e riaccendendo le speranze della squadra. Tuttavia, la gioia per il pareggio è durata solo pochi istanti. Appena quattro minuti più tardi, all’ottantaquattresimo, la Juventus ha ristabilito il proprio vantaggio. Cambiaghi, con un’azione personale all’interno dell’area di rigore, ha concluso con precisione sul secondo palo, riportando le bianconere sul 2-1.