Criscito: "Pochi italiani in Serie A, manca coraggio coi giovani"
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Criscito: “Pochi italiani in Serie A, manca coraggio coi giovani”

Domenico Criscito, tecnico del Genoa Under 17, si racconta tra passato e presente, svelando i retroscena del suo ritorno in rossoblù e analizzando il futuro del calcio italiano.

Domenico Criscito, figura iconica del Genoa e attuale tecnico della formazione Under 17, ha condiviso il suo punto di vista su vari aspetti del calcio italiano in un’intervista concessa a “Play Weekend” su Sportitalia. L’ex capitano ha parlato delle sue scelte di carriera, del legame con il club rossoblù e ha offerto una riflessione critica sullo stato dei settori giovanili in Italia.

Un ritorno al Genoa dettato dal cuore

Durante l’intervista, Criscito ha ripercorso il momento del suo ritorno al Genoa, una decisione che molti definirono “folle”. Dopo l’esperienza in Russia con lo Zenit, aveva sul tavolo diverse opzioni, tra cui una proposta dall’Inter di Spalletti e altre offerte dall’estero. Tuttavia, la sua scelta è ricaduta sul Grifone, per tenere fede a una promessa fatta ai tifosi nel 2011: “Questo non è un addio, ma un arrivederci”. Una decisione puramente sentimentale, di cui non si pente affatto. L’ex difensore ha anche svelato un retroscena di mercato riguardante un possibile trasferimento al Napoli, la squadra della sua città. Prima di trasferirsi in Russia, ci fu un incontro con il presidente De Laurentiis, ma l’accordo non si concretizzò. Criscito, però, non ha rimpianti e si dice pienamente soddisfatto della sua carriera.

L’analisi sul calcio italiano e il ruolo dei giovani

Dal suo nuovo ruolo di allenatore nel settore giovanile del Genoa, Criscito ha espresso preoccupazione per la scarsa presenza di calciatori italiani nei campionati, a partire proprio dalle categorie inferiori. Ha sottolineato: “Vedo pochi italiani nel nostro campionato, a partire dai settori giovanili. Lo vedo anche nelle formazioni del campionato Primavera”. Secondo l’ex capitano, i talenti italiani esistono, ma è necessario avere “il coraggio di lanciarli”. Questa tendenza, a suo avviso, è una delle cause delle difficoltà della Nazionale, poiché la continua importazione di giocatori stranieri limita le opportunità per i giovani calciatori locali.