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Vitinha: “Colombo ha la mia fiducia. Giocare al Ferraris un privilegio”

Vitinha chiarisce l’episodio del rigore contro la Fiorentina, mostrando pieno supporto a Colombo e rispetto per le decisioni. L’attaccante parla anche di tattica e del “privilegio” del Ferraris. Alcuni passaggi della sua intervista a Repubblica Genova.

L’attaccante del Genoa Vitinha ha recentemente fatto luce su alcuni temi caldi in casa rossoblù attraverso un’intervista concessa a Repubblica Genova. Dalla gestione del rigore contro la Fiorentina al suo adattamento tattico nel 3-5-2, fino all’impatto del pubblico del Ferraris, il giocatore ha offerto il suo punto di vista con grande maturità e spirito di squadra.

Il retroscena sul rigore contro la Fiorentina

Uno dei momenti più discussi della partita contro la Fiorentina è stato il calcio di rigore fallito da Colombo. Molti tifosi si sono chiesti perché non sia stato Vitinha a incaricarsi della battuta, specialmente ricordando la sua esecuzione impeccabile contro il Villareal nel torneo estivo di Oviedo. L’attaccante portoghese ha chiarito la dinamica: la decisione è arrivata direttamente dalla panchina. “Quando sono andato verso la panchina ho sentito che era Colombo a dover calciare il rigore”, ha spiegato Vitinha, dimostrando piena fiducia nel compagno. “E Colombo ha la mia fiducia. Ha sbagliato, ma io vorrei che segnasse sempre. Comunque la decisione è stata presa e io l’ho accettata e rispettata”. Parole che testimoniano un forte legame all’interno dello spogliatoio e un grande rispetto per le gerarchie stabilite.

Adattamento tattico e l’uomo in più del Ferraris

Passando agli aspetti di campo, Vitinha ha commentato il suo ruolo nel modulo 3-5-2, sottolineando come la presenza di un partner d’attacco rappresenti un vantaggio. “In verità non è che cambi tanto, dal momento che sei un numero 9 e sai giocare davanti”, ha affermato, aggiungendo che agire con un compagno “è anche meglio perché è più facile visto che siamo in due”. Vitinha ha poi concluso con una vera e propria dichiarazione d’amore per il pubblico genoano, descrivendo l’atmosfera del Ferraris come un fattore determinante. Giocare con trentamila persone a sostenere la squadra è, secondo le sue parole, “un privilegio”, un supporto costante che equivale ad avere “un giocatore di più” in campo.