Una prestazione a due volti per il Genoa, che cede in casa contro l’Inter con il punteggio di 1-2. Dopo un primo tempo in cui la squadra è apparsa troppo passiva, nella ripresa si è vista una reazione di carattere, sebbene le occasioni da gol create siano state poche. L’atteggiamento mostrato nella seconda frazione di gioco, tuttavia, non è stato sufficiente per ribaltare il risultato.
Difesa tra incertezze e recuperi
Il reparto arretrato ha vissuto una serata complicata. Leali, tra i pali, ha alternato un grave errore in occasione del gol di Akanji a un intervento decisivo su Thuram nel finale. In difesa, Otoa e Marcandalli sono apparsi insicuri, commettendo errori di posizionamento e valutazione che hanno messo in difficoltà la squadra, come nel caso della svirgolata di Marcandalli che ha quasi favorito Lautaro. Una nota positiva arriva da Vasquez, autore di un paio di intercettazioni cruciali mentre il Genoa era sbilanciato in avanti alla ricerca del pareggio.
Manovra a intermittenza a centrocampo
Anche la linea mediana ha faticato a trovare continuità. Malinovskyi è stato l’unico a emergere nel primo tempo, ma è calato vistosamente alla distanza. Frendrup ha lottato con generosità, commettendo però qualche fallo di troppo, mentre Ellertsson non è mai riuscito a entrare nel vivo del gioco, risultando poco incisivo. Sulla fascia, Norton-Cuffy ha offerto una prestazione incolore, mancando di continuità. L’ingresso di Gronbaek non ha cambiato l’inerzia, con il nuovo entrato che si è fatto notare per una punizione calciata senza successo.
L’attacco si accende con gli spunti dei singoli
Le azioni più pericolose sono nate da iniziative individuali. È stato un lancio calibrato di Martin a innescare l’azione del gol che ha riaperto la partita. Vitinha, pur valutato complessivamente in modo non eccelso, ha mostrato grande spirito di sacrificio correndo molto e realizzando il gol al termine di un contropiede. Colombo ha lottato ma è stato impreciso nell’ultimo passaggio, prima di essere sostituito a causa di una botta alla testa. Decisivo l’ingresso di Ekuban, che con un movimento intelligente ha creato lo spazio per la corsa di Vitinha verso la porta e ha costretto Bisseck al fallo da ammonizione.




