Un pomeriggio di maggio, lo stadio Luigi Ferraris si è trasformato in un palcoscenico di emozioni non solo per i tifosi del Genoa, ma anche per un gruppo speciale di ospiti. L’iniziativa, promossa dalla Regione Liguria in collaborazione con il Genoa CFC e l’associazione Braccialetti Bianchi, ha portato una ventata di gioia e speranza, dimostrando come lo sport possa essere un potente strumento di inclusione sociale.
Un’esperienza indimenticabile al Ferraris e al “Signorini”
Il progetto “La Mia Liguria” ha offerto a 20 partecipanti, tra bambini disabili e adulti accompagnatori, due momenti significativi. Il 17 maggio, hanno assistito alla partita Genoa-Atalanta dal settore Distinti, vivendo l’adrenalina di un match di Serie A in un’atmosfera di condivisione. Successivamente, il 20 maggio, hanno visitato il centro sportivo del Genoa CFC, il “Signorini”, incontrando i giocatori rossoblù.
Le parole dell’Assessore Ferro e del Direttore Generale Ricciardella
L’assessore allo Sport Simona Ferro ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa: “Lo sport ha il potere straordinario di unire le persone e generare esperienze significative, soprattutto quando riesce a parlare il linguaggio dell’inclusione e della solidarietà. Questa iniziativa dimostra concretamente come il calcio e i suoi valori possano essere messi al servizio della comunità, portando un sorriso e un momento di leggerezza a chi sta affrontando situazioni difficili”.
Flavio Ricciardella, Direttore Generale del Genoa CFC, ha espresso la sua gratitudine: “Ringraziamo Regione Liguria e Braccialetti Bianchi per aver avuto l’opportunità di partecipare e trascorrere insieme momenti di alto valore pratico e simbolico. Crediamo fermamente nella forza aggregativa che lo sport e il calcio veicolano come strumento di socialità, condivisione, inclusione. È un risultato molto importante continuare a implementare il nostro impegno al servizio della collettività”.
La testimonianza di Valentina Dotta (Braccialetti Bianchi)
Valentina Dotta, coordinatrice degli eventi Braccialetti Bianchi, ha descritto l’impatto emotivo dell’iniziativa: “Un momento di pura felicità che ha donato energia e speranza non solo ai piccoli pazienti, ma anche alle loro famiglie. Vedere la scintilla di gioia nei loro occhi è per noi una fonte inesauribile di motivazione. È ciò che ci spinge a continuare, ogni giorno, con passione e dedizione. Perché dove c’è umanità, c’è vita. Anche nella malattia. Anche nella fragilità.”