Caterina Bargi, bomber del Genoa Women, ripercorre con emozione la stagione culminata con la storica promozione in Serie A. Un percorso intenso, fatto di sacrifici, passione e un legame indissolubile con la maglia rossoblù. Dalle difficoltà incontrate in Serie B all’entusiasmo per il ritorno nella massima serie, Bargi non nasconde l’orgoglio per aver contribuito a scrivere una pagina importante nella storia del club.
Un campionato di Serie B combattuto
Bargi non ha dubbi: il campionato di Serie B è stato tutt’altro che una passeggiata. “È competitivo, non ci sono partite semplici. Abbiamo dimostrato che la prima in classifica può perdere o pareggiare contro l’ultima”. La bomber rossoblù sottolinea come la squadra abbia saputo reagire anche nei momenti di difficoltà: “Siamo sempre state davanti al Bologna, a parte il periodo di Pasqua in cui abbiamo dovuto rincorrere. Dopo Bologna-Ternana, durante il trasferimento a Bergamo, abbiamo capito che la promozione era tornata nelle nostre mani: dovevamo guardare soltanto a noi stesse, e basta”.
Superare le difficoltà e rialzarsi
La stagione non è stata priva di ostacoli, come ricorda Bargi: “In stagione ho provato tante emozioni, compresa la preoccupazione di non farcela. La partita di Parma ci ha lasciato di cattivo umore, purtroppo abbiamo vissuto una brutta settimana di Pasqua. Il calcio, però, ti ridà subito la possibilità di rifarti: mancavano ancora cinque giornate e non ci siamo demoralizzate, anzi abbiamo ripreso ad allenarsi martellando forte”.
Un legame speciale con la tifoseria
Il Genoa, per Bargi, è molto più di una squadra: è una famiglia. “Parlerei di Genoa per tutta la vita. Ho la fortuna di compiere il lavoro – perché in A si parla finalmente di lavoro – più bello del mondo. É stato emozionante varcare il Ferraris e ricevere l’applauso della nostra gente”. L’attaccante sottolinea il ruolo fondamentale dei tifosi: “Il campo di Arenzano non è vicino a Genova, ma la gente piano piano ci ha conosciuto: da quasi tre anni abbiamo un nucleo speciale di tifosi, hanno fatto capire il folle “stile Genoa” a noi e a chi veniva da fuori. É un tifo da Genoa, lo sento come un supporto della Gradinata Nord”.
Una scelta di cuore
Bargi ha dimostrato il suo attaccamento al Genoa rinunciando alla Serie A per indossare la maglia rossoblù in Serie C: “Ho accettato di indossare la maglia del Genoa anche a costo di scendere in Serie C, non ho dato retta ad altre possibilità che avevo a disposizione perché non mi importava la categoria. Il Genoa è qualcosa che mi appartiene, doveva succedere: una scelta di cuore che rifarei altre mille volte”. E i numeri parlano chiaro: “Mio record di gol in rossoblù? Sono 63, non avrebbero lo stesso significato con un’altra maglia. Ne ho fatti più di Diego Milito anche se non si può superare un “Dio del Genoa”: è il mio idolo, porto il suo 22 per questo. É la mia idea di attaccante. Ho raggiunto un traguardo personale indescrivibile, ho voglia di continuare e non fermarmi”.
La Serie A: una nuova sfida
Bargi è consapevole delle difficoltà che attendono il Genoa Women in Serie A: “La Serie A mi ha insegnato tanto anche perché era la mia prima esperienza fuori casa: segnai al debutto con la maglia dell’Empoli davanti alla mia famiglia ed amici, un ricordo che porto nel cuore. La A è cresciuta tanto negli ultimi anni, sotto ogni aspetto: tecnico, tattico, organizzativo, di materiali, di strumenti. Ritrovo un campionato diverso da quello che ho lasciato, difficile e stimolante. Ciò che abbiamo incontrato finora non sarà niente a confronto”. Ma la bomber rossoblù è pronta a dare battaglia: “Entreremo come ultima squadra, e lo sappiamo benissimo: ma entreremo da Genoa, quindi con lotta e facendo sudare ogni avversario. L’obiettivo è la salvezza”.