Nella cornice della Sciorba, il Genoa Primavera ha affrontato il Cosenza Primavera in un incontro valido per i trentaduesimi di Coppa Italia. La sfida, cruciale per il prosieguo nella competizione, ha visto i Grifoncini impegnati in una battaglia tattica e agonistica che si è protratta ben oltre i novanta minuti regolamentari. Nonostante l’impegno e la determinazione, il Genoa ha dovuto arrendersi ai calci di rigore, venendo eliminato dalla Coppa Italia. Un epilogo amaro che chiude anzitempo il cammino dei rossoblu nella competizione, lasciando il Cosenza a festeggiare il passaggio del turno.
L’approccio tattico e le prime offensive
Il Genoa Primavera ha impostato la gara con un chiaro intento offensivo fin dalle prime battute, cercando di imporre il proprio gioco e di scardinare la retroguardia avversaria. I Grifoncini, determinati a superare il turno, hanno cercato di prendere il controllo del centrocampo e di creare superiorità numerica sulle fasce per innescare gli attaccanti. Tra i protagonisti delle prime offensive si sono distinti elementi come Gecaj, Carbone e Mendolia, che hanno provato a impensierire la difesa calabrese con movimenti e tentativi di conclusione. Il Cosenza, dal canto suo, ha risposto con una solida organizzazione difensiva, mirata a contenere le iniziative rossoblu e a chiudere ogni spazio, dimostrando fin da subito una notevole compattezza e capacità di resistenza. Questa impostazione tattica ha caratterizzato l’avvio della sfida, con il Genoa proiettato in avanti e il Cosenza concentrato a mantenere l’equilibrio, rendendo il primo tempo una battaglia di posizioni e tentativi senza che il risultato si sbloccasse.
La fase offensiva del primo tempo
Il primo tempo della sfida di Coppa Italia ha visto il Genoa Primavera assumere un ruolo proattivo, con i giovani Grifoni che hanno cercato incessantemente la via del gol. L’offensiva rossoblu si è concretizzata in una serie di tentativi, con Gecaj, Carbone e Mendolia che hanno provato a impensierire la difesa calabrese. Nonostante l’impegno e la pressione esercitata, la retroguardia del Cosenza si è dimostrata all’altezza della situazione, erigendo un muro invalicabile e respingendo ogni assalto. La solidità difensiva dei calabresi ha impedito al Genoa di creare vere e proprie occasioni da rete, trasformando i tentativi in conclusioni spesso neutralizzate o prive della necessaria precisione per sbloccare il risultato. Il cronometro ha così scandito la fine della prima frazione di gioco con il punteggio fermo sullo 0-0, un risultato che rifletteva l’equilibrio tra l’intraprendenza offensiva del Genoa e la tenacia difensiva del Cosenza, lasciando presagire una ripresa ricca di emozioni e potenziali svolte.
Il secondo tempo e l’epilogo ai rigori
La ripresa ha visto il Genoa Primavera intensificare ulteriormente i propri sforzi, con l’ingresso in campo di alcuni elementi considerati titolari, nella speranza di dare una scossa decisiva all’incontro e di trovare la chiave per sbloccare il risultato. Tra questi, Zulevic si è subito reso protagonista, costruendo la prima vera e propria occasione da gol della partita. Il suo tentativo, potente e preciso, è stato però neutralizzato da un intervento magistrale del portiere avversario, Le Rose, che con un’ottima parata è riuscito a deviare il pallone oltre la traversa, mantenendo inviolata la propria porta. Lo stesso Zulevic ha continuato a cercare la rete, provando a superare la retroguardia ospite con insistenza, ma senza riuscire a concretizzare le sue iniziative. Nonostante gli sforzi e le modifiche tattiche, il risultato non è cambiato, e la partita si è protratta fino ai calci di rigore, il metodo designato per determinare la squadra qualificata al turno successivo. Dagli undici metri, la precisione ha premiato il Cosenza, che ha realizzato tutti e cinque i tiri dal dischetto, dimostrando freddezza e determinazione. Per i Grifoni, invece, l’errore sul primo rigore si è rivelato fatale, segnando la fine del percorso in Coppa Italia per la squadra Primavera.




