“Ciao. Mi chiamo Mikael Egill Ellertsson. Sono islandese, nato a Reykjavik. Sono una mezzala e il mio numero è il 77”. Con queste parole, rilasciate al canale ufficiale YouTube del Genoa, Ellertsson si è presentato a tutti i tifosi rossoblù. Finalmente approdato a Genova per vestire la maglia del Grifone, dopo essere stato acquisito a gennaio 2025 e aver completato il suo prestito al Venezia, Ellertsson è carico per la nuova avventura. La sua presentazione ai canali social del club ha offerto uno spaccato della sua personalità e delle sue prime impressioni, rivelando un legame immediato con l’ambiente genovese.
Il profilo del nuovo centrocampista rossoblu
Con il soprannome ‘Mike’, il giovane islandese ha ripercorso le tappe della sua formazione calcistica: “Ho giocato nel Fram Reykjavik fino ai 15 anni, poi sono venuto in Italia. Qui c’è anche mio fratello, che gioca nella Triestina”. Ellertsson ha poi provato a tracciare le differenze tra il calcio del suo paese e quello italiano. Pur non sapendo indicare disparità sostanziali, ha evidenziato la crescita costante del movimento calcistico islandese.
Ispirazioni e filosofia di gioco
L’ispirazione per il suo gioco arriva da un nome leggendario: “Ho sempre ammirato Messi fin da quando ero bambino, è il mio idolo indiscusso”, ha dichiarato il centrocampista. Ma al di là delle icone globali, la guida più preziosa per Ellertsson è quella paterna. “Ascolto sempre i consigli di mio padre, mi aiuta tantissimo”, ha rivelato, sottolineando l’importanza del supporto familiare. E proprio da questa saggezza deriva il suo approccio al campo: “Consiglierei a un giovane di affrontare ogni partita con serenità e calma”, ha affermato, evidenziando una mentalità equilibrata e focalizzata.
La scelta del Genoa e il legame con i tifosi
La scelta di vestire il rossoblu non è stata casuale. “Il progetto del club mi ha convinto pienamente, così come la sua storia gloriosa”, ha spiegato Ellertsson, evidenziando la solidità delle motivazioni professionali. Ma c’è un elemento che ha fatto la differenza: l’atmosfera del Ferraris. “Quando ho giocato qui da avversario con il Venezia ho percepito un clima incredibile, uno stadio pienissimo. La tifoseria è bella”, ha confessato, rivelando come il calore dei sostenitori genovesi abbia lasciato un’impronta indelebile.
Passioni e curiosità fuori dal campo
Fuori dal rettangolo verde, Ellertsson si è mostrato curioso e con interessi vari. Ha apprezzato la cucina locale, menzionando in particolare “le trofie al pesto e la focaccia”, simboli della gastronomia ligure. Sul fronte dell’intrattenimento, pur non essendo un assiduo spettatore di serie TV, ha ammesso di aver recentemente concluso ‘Squid Games’, ma la sua preferita rimane ‘Games of Thrones’. La musica rap è la sua colonna sonora preferita, mentre nel tempo libero si dedica a un hobby più insolito per un calciatore: “Ho iniziato a giocare a golf due anni fa. Sono innamorato”, ha rivelato, mostrando una passione per la tranquillità del green.