In occasione del ventennale della scomparsa di Franco Scoglio, figura iconica del calcio italiano, l’ex presidente del Genoa, Aldo Spinelli, ha condiviso ricordi e aneddoti significativi sul Professore in un’intervista al Secolo XIX.
L’impronta indelebile di Franco Scoglio
Aldo Spinelli, che ha guidato il Genoa per dodici anni tra il 1985 e il 1997, ha descritto Franco Scoglio come un “personaggio unico” e un “grandissimo genoano”, sottolineando come il tecnico amasse i colori rossoblù con una passione rara. Fin dal suo arrivo, Scoglio riuscì a stabilire un rapporto speciale con la tifoseria, un legame che si manifestò in modo eclatante con l’accoglienza di cinquemila persone alla sua presentazione. “Franco era un grande allenatore e un grande uomo e ha sofferto molto le vicissitudini che hanno travolto il club, al quale è rimasto legatissimo – ha detto il dirigente -. Amava visceralmente la squadra, che aveva riportato in Serie A ed è morto parlando del Genoa”.
Il colpo Signorini
Tra i ricordi più vividi di Spinelli spicca un episodio che rivela la ferrea volontà di Scoglio. Prima di una trasferta cruciale, l’allenatore pose un aut aut al presidente: non sarebbe partito se non fosse stato acquistato Signorini. Spinelli ha ricordato la determinazione di Scoglio, che per convincerlo gli disse che con l’arrivo del difensore la squadra sarebbe andata in Serie A. Questa richiesta spinse Spinelli a recarsi a Roma, dove incontrò prima il tecnico Nils Liedholm e poi il presidente Viola per concludere l’operazione : “Resterà il mio allenatore preferito, e come sapete ne ho avuti tanti, perché mi faceva divertire dentro e fuori dal campo”.
I colombi e quel rinnovo
Un altro ricordo che Spinelli ha condiviso con un sorriso riguarda le trattative per il rinnovo del contratto di Scoglio. L’allenatore aveva un modo tutto suo per esprimere il desiderio di rimanere al Genoa. Durante le discussioni, Scoglio era solito guardare fuori dalla finestra e poi rivolgersi al presidente con una frase divenuta celebre: “Anche i colombi vogliono che resti”.
